Wall Street in lieve rialzo, S&P 500 pronto a chiudere il gennaio migliore dal 2019 in attesa Fed. Forti buy su GM (+9%)
Wall Street cautamente positiva nel giorno in cui inizierà la riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve guidata da Jerome Powell. Lo S&P 500 si avvia a concludere il gennaio migliore dal 2019, in crescita del 4,64% da inizio anno, in rialzo per il terzo mese degli ultimi quattro.
Il Dow Jones ha incassato invece un rialzo YTD pari a +1,72%, mentre il Nasdaq Composite è avanzato dell’8,86% a gennaio, riportando la migliore performance su base mensile dal mese di luglio.
In queste ore il trend degli indici azionari Usa è condizionato anche dalla performance di diversi titoli dei colossi della corporate America, che si muovono a seguito della pubblicazione dei relativi risultati trimestrali.
Focus su diverse blue chip e titoli difensivi.
Il colosso farmaceutico americano Pfizer ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre dell’anno 2022 con un utile netto di quasi 5 miliardi di dollari, in crescita del 47% su base annua. Il gigante Usa, noto negli ultimi anni soprattutto per il suo vaccino anti-Covid, ha riportato un eps – utile per azione – su base adjusted di $1,14, meglio degli $1,05 attesi dagli analisti. Il fatturato è stato pari a $24,3 miliardi, praticamente in linea con i $24,28 miliardi previsti dagli analisti.
Tuttavia per il 2023, a causa della minore richiesta di vaccini, Pfizer ha reso noto di prevedere un calo del fatturato fino a -33% su base annua, con le vendite di vaccini anti-Covid stimate a $13,5 miliardi e quelle dei farmaci anti-virali Paxlovid a $8 miliardi. La multinazionale americana stima inoltre un utile per azione, per il 2023, compreso tra $3,25 e $3,45, in calo fino a -50% dal record di $6,58 miliardi riportati nel 2022. Il titolo Pfizer cede il
Focus anche sul titolo del colosso petrolifero Exxon Mobil, in ribasso di oltre il 3%, nonostante il gigante dell’oil abbia battuto le attese degli analisti sugli utili e sul fatturato.
Exxon ha riportato nel quarto trimestre un eps di $3,40, su un fatturato di $95,43 miliardi, meglio dei $3,29 per azione e del giro d’affari di $94,67 miliardi stimati dal consensus.
Il titolo tuttavia perde il, dopo il boom di rally di oltre l’80% riportato nel corso del 2022.
Occhio al colosso dell’auto Usa General Motors, che assiste a un balzo del titolo di quasi +9%: GM ha reso noto di aver concluso il quarto trimestre del 2022 con un utile di $2,12 per azione, superiore agli $1,69 per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato, pari a $43,11 miliardi, è stato migliore dei $40,65 miliardi previsti. GM ha presentato anche un outlook solido per il 2023.
Protagonista infine McDonald’s, con un utile netto nell’ultimo trimestre del 2022 di $1,9 miliardi, o $2,59 per azione, in crescita rispetto agli $1,64 miliardi, o $2,18 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’utile per azione ha battuto le attese del consensus, pari a $2,45.
Il fatturato di McDonald’s è ammontato a $5,93 miliardi, in calo dell’1% su base annua, meglio dei $5,68 miliardi stimati. Lo stesso fatturato è salito del 5% escludendo le variazioni dei rapporti di cambio.
A livello globale, le vendite comparate del colosso americano
sono salite del 12,6% nel quarto trimestre, sulla scia delle forti vendite che hanno interessato i negozi degli Stati Uniti. Il traffico di Mcdonald’s è aumentato, in quanto diversi americani, assillati dall’ansia dell’inflazione, hanno deciso di optare più per le catene di fast food che per i ristoranti. Tuttavia, il titolo della catena di fast food cede più del 2%.
La grande attesa per l’esito della riunione della Fed ha depresso ieri i mercati azionari Usa.
Il Dow Jones ha perso 260,99 punti -0,77%, a 33.717,09. Lo S&P 500 ha ceduto l’1,3% a 4.017,77. Il Nasdaq Composite è scivolato dell’1,96% a 11.393,81.
Il verdetto della Fed sui tassi arriverà domani, 1° febbraio, al termine della riunione del Fomc. Il mercato scommette su un rialzo dei tassi sui fed funds di 25 punti base.
Nell’ultimo meeting del 2022, il Fomc ha alzato i tassi di 50 bp, portandoli al range compreso tra il 4,25% e il 4,5% e rallentando il passo degli aumenti dei tassi dopo quattro strette consecutive da 75 bp.
Le ultime proiezioni dei responsabili di politica monetaria – contenute nel dot plot – indicano tassi in aumento oltre il 5% quest’anno, livello a cui dovrebbero rimanere fino al 2024.