Wall Street: per lo S&P 500 settimana peggiore in quasi due mesi. Ansia Fed sempre presente
Wall Street si avvia a concludere l’ultima settimana di contrattazioni in rosso. L’avvio della sessione è negativo, a fronte di una settimana di perdite.
Alle 15.45 circa ora italiana, il Dow Jones cede 68,59 punti (-0,22%) mentre lo S&P500 arretra dello 0,35%. Fa di nuovo peggio il Nasdaq, con una flessione dello 0,80%.
L’attenzione si focalizza ancora sulle trimestrali. Protagonista negativa è Lyft, la società di servizi auto di trasporto privato, rivale di Uber, che ha annunciato una trimestrale e un outlook impietosamente bocciati dal mercato. Il titolo segna un tonfo del 35% circa.
Perde anche Expedia, in flessione del 5,6% dopo che la società attiva nel settore del turismo ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre del 2022 con un eps su base adjusted di $1,26, inferiore agli $1,67 attesi dal consensus, a fronte di un fatturato di $2,62 miliardi, al di sotto dei $2,70 miliardi previsti.
Il titolo Paypal scatta invece al rialzo di oltre iol 4% nonostante il fatturato del quarto trimestre si sia attestato a $7,38 miliardi, meno dei $7,39 miliardi attesi. Occhio alla dichiarazione del ceo Dan Shulman, che ha annunciato che si dimetterà alla fine del 2023.
Ieri il Dow Jones ha perso quasi 250 punti, lo S&P 500 è arretrato dello 0,9%, mentre il Nasdaq Composite ha sottoperformato il mercato con una flessione dell’1,02%.
La paura di nuovi rialzi dei tassi da parte della Fed, unita ad alcune trimestrali che sono state rese note negli ultimi giorni, hanno portato i tre principali indici azionari Usa a terminare la settimana in rosso.
Lo S&P 500 si appresta a chiudere in calo dell’1,5%, mentre il Dow Jones segna fino a oggi un ribasso su base settimanale pari a -0,6%. Soffre di più il Nasdaq Composite, con una perdita settimanale del 2,3%. In particolare, lo S&P 500 archivia la settimana peggiore in quasi due mesi, dallo scorso dicembre.
Il timore che la Fed di Jerome Powell possa procedere a rialzi dei tassi più aggressivi, nella sua battaglia contro l’inflazione, è inciso nel trend dei tassi dei Treasuries Usa, che negli ultimi giorni hanno puntato verso l’altro.
Oggi i rendimenti dei Treasuries a 10 anni sono saliti fino al 3,702%, mentre quelli dei Treasuries a due anni viaggiano attorno al 4,485%, in lieve ribasso.