Avvio cauto a Piazza Affari, in rialzo Tim dopo i conti
Partenza debole per Milano e le altre borse europee, in scia alla mattinata sottotono dei listini asiatici. A Piazza Affari, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 27.435 punti, frenato soprattutto da Azimut (-4%), Italgas (-1,7%) e dai realizzi su Iveco (-1,5%).
Bene Telecom Italia (+1,2%) dopo la pubblicazione dei risultati del quarto trimestre, sopra le attese, e dei target al 2025. Acquisti su Pirelli (+0,45%), Nexi (+0,4%) e Amplifon (+0,4%).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 180 punti base con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 4,14%. Negli Usa, il rendimento dei Treasury biennali è rimasto vicino al livello più alto da novembre, dopo essersi incrementato di 10 punti base ieri.
Gli operatori restano intenti a valutare gli ultimi dati macro e i commenti dei banchieri centrali, all’indomani del report sull’inflazione statunitense che ha evidenziato un rallentamento inferiore alle stime, al 6,4%.
Il presidente della Fed di Filadelfia, Patrick Harker, ha affermato che i tassi hanno quasi raggiunto un livello sufficientemente restrittivo, mentre l’omologo della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha dichiarato che la banca centrale “dovrebbe fare di più” per combattere l’inflazione. Il numero uno della Fed di Dallas, Lorie Logan, ha aggiunto che gli aumenti dei tassi potrebbero durare “per un periodo più lungo di quanto previsto in precedenza”.
In mattinata sono stati diffusi anche i dati sull’inflazione UK, che rallenta dal 10,5% a 10,1%, con un dato core in frenata dal 6,3% al 5,8%. Numeri migliori delle attese, che spingono la sterlina in ribasso a 1,209 dollari, mentre l’euro/dollaro resta a 1,072.
Previsti oggi i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale degli Stati Uniti.
In calo per il secondo giorno consecutivo il petrolio, con il Brent a 84,4 dollari al barile, complice il forte aumento stimato delle scorte statunitensi.