Finanza Personale Alert italiani su conto corrente: spese troppo alte

Alert italiani su conto corrente: spese troppo alte

15 Febbraio 2023 14:55

Anche il conto corrente non passa indenne dalla prova dell’inflazione. Il 2023 è partito con una serie di aumenti: tra questi rientrano anche quelli che coinvolgono direttamente il conto corrente di molte famiglie.

A metterlo in evidenza è un’analisi realizzata da Facile.it, che ha preso in esame l’Indicatore dei costi Complessivi dei conti, che vengono generalmente offerti dai principali gruppi bancari presenti in Italia.

I costi sono cresciuti di parecchio, rispetto al 2022: gli aumenti sono tra l’8% ed il 26%, che tradotti in soldoni implicano aumenti annui compresi tra 28 e 154 euro.

A seguito del lievitare dei costi del proprio conto corrente, molte famiglie hanno deciso di cambiare banca.

Il dato è stato confermato direttamente dall’indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat, da cui emerge che, nel corso dell’ultimo anno, almeno il 15,1% dei correntisti – pari a 5,6 milioni di consumatori – ha deciso di cambiare conto corrente.

Almeno 4,4 milioni di quanti hanno effettuato questo cambiamento, lo hanno effettuato proprio a causa dei costi troppo eccessivi.

Conto corrente, i motivi dei cambiamenti

Andando ad analizzare un po’ più nel dettaglio le motivazioni che hanno portato ai vari cambiamenti di conto corrente, emerge che almeno il 53,2% di quanti hanno deciso di farlo, ha effettuato questa scelta perché il canone annuo base era troppo alto.

Il 31,5% ha deciso di farlo perché riteneva troppo onerose le singole operazioni, mentre il 25% ha effettuato questa scelta perché i costi fissi o variabili avevano subito degli aumenti eccessivi nel corso dell’ultimo anno.

A determinare la decisione di cambiare conto corrente è anche la qualità dei servizi.

Almeno il 21,6% di chi ha deciso di cambiare banca lo ha fatto perché il servizio offerto non era all’altezza. L’11,1% riteneva che l’home banking non fosse adeguato alle sue esigenze, mentre il 9,7% si è lamentato che il conto corrente non era dotato di funzionalità digitali.

Attenzione agli addebiti

Nel momento in cui gli utenti decidono di cambiare il conto corrente, possono sfruttare la portabilità, che permette di trasferire i servizi di pagamento dal proprio conto corrente a quello di un altro istituto di credito.

Questo è un diritto normato dalla legge: il passaggio è gratuito e permette di accedere ad una procedura semplificata.

La banca è tenuta a completarla nell’arco di dodici giorni lavorativi dalla sottoscrizione della richiesta. In caso di ritardo è prevista una penale a carico dell’istituto di credito.

Stando a quanto è emerso dalla ricerca di Facile.it, comunque, i contrattempi non mancano, soprattutto tra quanti avevano delle spese domiciliate sul vecchio conto corrente.

Ad aver avuto dei problemi è stato almeno il 34% di quanti hanno effettuato il cambiamento: oltre 1,5 milioni di individui.

La percentuale cresce in maniera davvero importante se si isola il solo campione del Meridione; nel Sud e Isole il 33,7% nazionale diventa addirittura il 44,9%, praticamente quasi un titolare su due.

Sebbene la banca abbia il dovere di garantire la continuità del servizio e rispettare le tempistiche di legge, è importante che anche il correntista faccia attenzione ad alcuni aspetti, a partire dalla compilazione del modulo di richiesta, fondamentale per l’esito positivo dell’operazione – spiegano gli esperti di Facile.it -. Inoltre, è bene sapere che non tutti gli addebiti diretti, così come alcune tipologie di pagamenti, possono essere trasferite da una banca all’altra tramite la procedura di portabilità e pertanto è sempre bene verificare con il proprio istituto di credito eventuali eccezioni.