Bce su inflazione: pressioni prezzi restano intense, salari crescono a ritmo più rapido
“Le pressioni sui prezzi restano intense, in parte perché gli elevati costi dell’energia si stanno propagando all’intera economia”. E’ quanto si legge nel bollettino della Bce appena pubblicato che ricorda che, “secondo la stima preliminare dell’Eurostat, calcolata utilizzando le stime dell’Eurostat per la Germania, a gennaio l’inflazione si è portata all’8,5 per cento”.
“Questo livello – fa notare la Bce – sarebbe inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a dicembre, una riduzione dovuta principalmente al nuovo brusco calo dei prezzi dell’energia. Gli indicatori ricavati dal mercato suggeriscono che nei prossimi anni le quotazioni dei beni energetici saranno significativamente inferiori rispetto a quanto atteso nella riunione di dicembre 2022”.
Tuttavia, sottolinea ancora l’Eurotower, “la componente alimentare dell’inflazione ha registrato un ulteriore incremento, raggiungendo il 14,1 per cento, poiché il precedente rialzo del costo dell’energia e di altri input per la produzione dei beni alimentari si sta ancora trasmettendo ai prezzi al consumo”.
La Bce ricorda che “l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari si è mantenuta al 5,2 per cento a gennaio; per i beni industriali non energetici è salita al 6,9 per cento, mentre per i servizi si è ridotta al 4,2 per cento”
“Anche altri indicatori dell’inflazione di fondo continuano a essere elevati”.
Tra l’altro, “le misure dei governi intese a compensare le famiglie per gli alti prezzi dell’energia freneranno l’inflazione nel 2023, ma una volta giunte a scadenza dovrebbero farla aumentare”.
La Bce sottolinea anche che “i salari crescono a un ritmo più rapido, sostenuti dal vigore dei mercati del lavoro, in un contesto di trattative salariali sempre più incentrate sull’adeguamento almeno parziale all’elevato livello dell’inflazione. Allo stesso tempo, i dati recenti sulla
dinamica salariale sono in linea con le proiezioni macroeconomiche di dicembre degli esperti dell’Eurosistema. La maggior parte delle misure delle aspettative di inflazione a più lungo termine si colloca attualmente intorno al 2 per cento, sebbene sia necessario un loro monitoraggio continuo”.