Finale negativo a Piazza Affari (-0,55%) in una seduta prudente
Chiusura in rosso per Piazza Affari, con il Ftse Mib in ribasso dello 0,55% a 27.597 punti. L’indice milanese è frenato in particolare dalle vendite su Iveco (-2,5%), dal calo di Telecom Italia (-2,7%) e dai realizzi su Unicredit (-2,85%) e Banco Bpm (-2,5%). Il colosso delle telecomunicazioni risente dello slittamento dell’offerta per la rete di Cdp, alternativa a quella già presentata da KKR, in attesa del Cda di fine settimana. In controtendenza Saipem (+3,2%), seguita da Stellantis (+1,2%), che approverà i risultati fra due giorni.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 188 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,33%. Sul Forex, cambio euro/dollaro poco sotto quota 1,07 mentre fra le materie prime risale lievemente il petrolio, con in Brent a 83,5 dollari al barile, in scia alle buone prospettive sulla domanda cinese.
Giornata cauta, nel complesso, per i listini europei, in concomitanza con la chiusura del faro Wall Street per la festività del Presidents’ Day. Gli operatori attendono i verbali della Fed in uscita questa settimana, dopo i gli ultimi dati macro e i toni utilizzati da alcuni membri del Fomc che alimentano la prospettiva di una politica monetaria ancora restrittiva.
Sullo sfondo restano le questioni geopolitiche, dopo che nel weekend Usa e Cina non sono riuscite a stemperare le divergenze delle ultime settimane, legate soprattutto all’ingresso, e al conseguente abbattimento, del pallone cinese nello spazio aereo statunitense.
Dall’agenda macro si attendono domani gli indici Pmi preliminari di febbraio, mentre le trimestrali di colossi del retail come Walmart e Home Depot potrebbero fornire indicazioni utili sulla resilienza dell’economia.