Immatricolazioni auto Ue: a gennaio +10,7% ma mercato registra ancora calo del 25% da gennaio 2019. Bene l’elettrico
Continua la ripresa del mercato automobilistico dell’Europa Occidentale. Nel dettaglio, a gennaio le immatricolazioni di nuove auto hanno avuto un incremento del 10,7% rispetto allo stesso mese del 2022.
Tuttavia, confrontando il dato di gennaio di quest’anno con quello di gennaio 2019, cioè l’anno precedente la pandemia, si registra ancora un calo del 25,7%.
Siamo quindi ancora molto lontani dal ritorno alla normalità, ma sembra esserci un’inversione di tendenza, delineatasi a partire dall’agosto scorso dopo tredici cali mensili consecutivi.
La ragione di questa situazione è essenzialmente il miglioramento della disponibilità di auto nuove che era stata, e in parte lo è ancora, fortemente penalizzata dalla carenza di componenti ed in particolare di microchip.
Pesa ancora però fortemente sul mercato dell’Europa Occidentale la debolezza della domanda legata alla pandemia e a tutti gli eventi negativi che l’hanno seguita: dalla guerra in Ucraina, alla crisi energetica, al ritorno dell’inflazione e alla crescita del costo del denaro, per citare soltanto i principali.
Il miglioramento della situazione con un incremento della disponibilità dei prodotto sta influendo anche il tipo di vetture che vengono immatricolate perché molte case automobilistiche hanno privilegiato negli ultimi tempi auto elettriche a scapito delle auto ad alimentazione tradizionale che hanno, quindi, oggi maggiori difficoltà di fornitura rispetto alle elettriche.
Questa situazione, tra l’altro, ha determinato a fine dicembre risultati molto positivi nelle immatricolazioni di auto elettriche in alcuni paesi dell’area, ma in gennaio l’accelerazione dell’elettrico non trova riscontro in alcuni mercati. In particolare, in Germania si nutrono preoccupazioni per le vendite di auto elettriche dovute anche al venir meno di sussidi statali. Anche in Italia la quota dell’elettrico in gennaio è in calo e tocca il 2,6% collocandosi al di sotto del livello dell’intero 2022 che era sceso al 3,7% dal 4,6% del 2021 e quindi su livelli decisamente bassi rispetto ad altri importanti mercati dell’Europa Occidentale in cui la quota dell’elettrico è ormai a due cifre.
“Sempre con riferimento all’Italia, le previsioni per le auto elettriche restano improntate al pessimismo anche perché gli incentivi prenotabili dal 10 gennaio sulla piattaforma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono molto poco richiesti. E ciò emerge chiaramente dal fatto che alla data di ieri è ancora disponibile il 95,2% dello stanziamento per incentivi all’acquisto di auto con emissioni di CO2 da 0 a 20 grammi per chilometro e il 96,3% per quello di auto con emissioni di CO2 da 21 a 60 grammi per chilometro, mentre lo stanziamento per incentivi per auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro si è esaurito il 7 febbraio”. Ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.
“Auto elettriche a parte, la situazione del mercato dell’auto nell’Europa Occidentale resta ancora decisamente difficile. La ripresina delle immatricolazioni in atto è indubbiamente positiva, ma il ritorno ai livelli ante-crisi non è certo a portata di mano nel 2023”.