Un italiano su tre vittima di un tentativo di frode informatica
Crescono in maniera costante i tentativi di frode informatica. L’unico modo per potersi difendere, da parte dei consumatori finali, è quello di riuscire a riconoscerle e sapere come comportarsi adeguatamente, nel caso in cui si diventi vittima di un qualsiasi raggiro.
La Polizia Postale, in un recente report, ha messo in evidenza che sono più che raddoppiati gli importi che sono stati sottratti via web, arrivando nel 2022 a quota 114 milioni di euro.
Sono aumentati sia il numero dei casi trattati, che quello degli indagati.
Partendo proprio da questo contesto, Revolut ha condotto un’indagine insieme alla società di ricerche Dynata, per cercare di comprendere se gli italiani sono in grado di riconoscere eventuali minacce informatiche e se, soprattutto, sono in grado di gestirle.
Frode informatica: un italiano su tre ha subito un attacco
La maggior parte degli italiani non è stata vittima di nessuna frode informatica:
il 59% delle persone non ha subito attacchi o tentativi fraudolenti di accedere ai propri dati.
Il 32% degli intervistati, invece, ha ammesso di aver subito almeno un tentativo di frode informatica.
Nella maggior parte dei casi sono email di phishing, ricevute dal 22% dei soggetti; e SMS fraudolenti (18%).
Il 45% degli intervistati ha ricevuto la notifica di una terza parte, che comunicava che i dati personali erano stati compromessi.
Nel corso degli ultimi tre mesi, il 3% degli intervistati è stato vittima di una transazione fraudolenta: a finire nella rete dei cybercriminali sono più le donne degli uomini (4% delle prime contro il 3% dei secondi).
Le principali vittime appartengono alla fascia d’età compresa tra i 25 ed i 34 anni (il 7%), probabilmente perché sono quelli che utilizzano di più le piattaforme online.
I pericoli sono reali, ma solo un italiano su cinque non adotta misure per proteggere i propri dati.
Il 10% degli intervistati incrocia le dita e spera che tutto vada per il meglio, mentre il 6% pensa che stando attenti non si possa essere vittime di una truffa, ignorando che le tattiche dei truffatori diventano ogni giorno più sofisticate.
Il 5% invece non ha idea di quali precauzioni adottare.
Chi adotta tutte le tutele del caso
Otto italiani su dieci prendono sul serio le minacce informatiche e provvedono ad adottare le opportune misure per evitare questi pericoli.
Una delle precauzioni più diffuse è quella di acquistare unicamente sui siti ritenuti affidabili e sicuri.
Altri adottano l’autentificazione a due fattori e cambiano le password spesso e senza ripetere quelle utilizzate in passato. Il 14% – che sale al 21% tra i giovani di 18-24 anni – afferma di utilizzare anche le carte virtuali, in grado di garantire un ulteriore livello di sicurezza durante lo shopping online.
La ricerca mette in evidenza che “quasi 1 italiano su 10 (9%) afferma di non sapere come riconoscere un attacco fraudolento e il 14% non saprebbe cosa fare se la sua carta venisse rubata o i dettagli del suo conto bancario venissero compromessi. Sono le donne ad avere maggiori dubbi, con un’incidenza del 17% rispetto al 10% degli uomini. Solo 1 intervistato su 3 sa esattamente come comportarsi in caso di frode, affermando di essere preparato, mentre il restante 56% ha un’idea approssimativa di cosa serva fare, ma teme di potersi perdere qualche passaggio”.
Gli italiani ritengono (il 33%), che le banche online e le app finanziarie siano in grado di tenere il denaro più al sicuro rispetto alle banche tradizionali, perché offrono degli standard tecnologici più elevati.
Guardando i dati dal punto di vista demografico, sono gli intervistati dai 18 ai 44 anni quelli che mostrano maggiore fiducia nelle banche online, mentre gli over 45 sono più inclini a pensare che gli operatori tradizionali siano sinonimo di maggiore sicurezza.