Intesa Sanpaolo e IBM stringono accordo per infrastrutture tecnologiche innovative
Nella giornata di oggi, Intesa Sanpaolo ha stretto un accordo con IBM, leader nell’innovazione tecnologica, per l’adozione di infrastrutture tecnologiche innovative che consentiranno un’evoluzione della sicurezza informatica e delle prestazioni assieme alla riduzione dei consumi del comparto IT.
Attraverso l’accordo con IBM, Intesa Sanpaolo potrà cogliere appieno le opportunità offerte in tema di cloud ibrido e intelligenza artificiale, che permetteranno una digitalizzazione spinta, aperta, flessibile e sicura e, al contempo, contribuiranno a una significativa riduzione dei consumi energetici.
In particolare, la modernizzazione dell’ambiente tecnologico della banca con l’IBM z16, progettato all’insegna dell’efficienza per ottenere maggiori prestazioni con un minor consumo di energia, consentirà a Intesa Sanpaolo di ridurre i consumi energetici di questa componente dell’infrastruttura di circa il 20% e di contribuire a limitare l’impatto ambientale.
I servizi digitali sono in continua evoluzione e le normative stanno diventando sempre più stringenti in materia di sicurezza e sostenibilità rendono così necessario per le banche l’aggiornamento costante delle proprie infrastrutture tecnologiche.
L’accordo odierno è anche in linea con i piani del gruppo bancario, infatti, il nuovo piano industriale 2022-2025 di Intesa Sanpaolo prevede importanti investimenti per l’ottimizzazione dell’infrastruttura IT, la modernizzazione tecnologica, ma anche l’introduzione delle migliori tecniche di cyber-security e la creazione della nuova banca digitale Isybank, con l’obiettivo di fornire ai clienti i più elevati livelli di prestazioni, efficienza e sicurezza nell’ambito dei servizi digitali.
Intesa Sanpaolo ha scelto di affidarsi alle tecnologie efficienti e sicure di IBM come i sistemi z16 e di proseguire nell’adozione della piattaforma multi-cloud ibrida Red Hat Openshift, cloud open source leader di settore coerenti con il modello hybrid cloud del Gruppo. La disponibilità di modelli applicativi e a microservizi ospitati all’interno della tecnologia Red Hat Openshift su z16 arricchirà il ventaglio di approcci trasformativi del Gruppo verso logiche cloud native.
La collaborazione tra Intesa Sanpaolo e IBM pone inoltre le basi per ulteriori sviluppi, soprattutto la preparazione per aiutare a proteggere i dati sensibili e le infrastrutture da possibili attacchi informatici in un futuro post-quantistico.
Man mano che i computer quantistici diventano sempre più potenti è fondamentale che le aziende dei settori maggiormente regolamentati, come quello bancario, adottino misure atte a proteggere i propri dati da un potenziale computer quantistico futuro in grado di rendere inefficaci gli standard di sicurezza odierni in termini di cifratura.
“Abbiamo intrapreso un percorso di digitalizzazione dei nostri processi e dei servizi alla clientela facendo leva sulle tecnologie più innovative e su un ecosistema di attori nazionali e internazionali”, dichiara Massimo Proverbio, Chief IT Digital & Innovation Officer di Intesa Sanpaolo. “In tale contesto, la tecnologia IBM contribuirà all’evoluzione dell’infrastruttura IT del nostro Gruppo, rendendola più flessibile, performante e sostenibile”.
“Siamo entusiasti di lavorare con Intesa Sanpaolo per promuovere lo sviluppo di soluzioni digitali innovative, sicure e più sostenibili anche attraverso l’adozione della tecnologia z16 nel modello cloud ibrido del Gruppo”, dichiara Marco Utili, Managing Director per il Gruppo Intesa Sanpaolo di IBM Technology Italia. “Siamo convinti che questa collaborazione rappresenti un’opportunità unica per portare la sostenibilità e l’innovazione tecnologica al centro dell’agenda del settore finanziario italiano ed europeo”.