Wall Street incerta nell’ultima seduta di febbraio. Tassi Treasuries Usa a 2 anni a record ultimi 15 anni
Wall Street lievemente negativa nell’ultima sessione del mese di febbraio. Alle 15.40 il Dow Jones scende dello 0,36%, lo S&P 500 è piatto, il Nasdaq è il listino migliore, con un rialzo dello 0,14%.
Sul mercato del reddito fisso, i tassi sui Treasuries a 10 anni sono in rialzo al 3,975% e i tassi sui Treasuries a due anni avanzano al 4,828%, segnando per la seconda sessione consecutiva il nuovo record degli ultimi 15 anni.
E’ tempo di bilanci almeno su base mensile per l’azionario Usa che, dopo una partenza all’insegna dei buy nelle prime sessioni di questo anno 2023, ha fatto nelle ultime sedute un pesante dietrofront.
Motivo: di nuovo la paura di nuovi rialzi dei tassi anche più aggressivi da parte della Fed guidata da Jerome Powell, rinfocolata con la pubblicazione di nuovi dati macro Usa, che hanno fatto sorgere anche il dubbio che l’inflazione degli Stati Uniti non abbia davvero testato il picco.
A zavorrare il sentiment degli operatori è stata, in particolare, la diffusione – venerdì scorso – dell’indice PCE preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione.
Il dato, contenuto nel rapporto relativo alle spese per consumi e ai redditi personali, ha accelerato il passo nel mese di gennaio, salendo su base annua del 4,7%, più della crescita di dicembre pari a +4,6% (rivista al rialzo dal precedente +4,4% annunciato), e ben oltre le attese degli analisti, che avevano previsto un rallentamento al ritmo del 4,3%. Non solo la componente core, ma anche il PCE headline si è ulteriormente rafforzato, dalla crescita su base annua del 5,3% di dicembre al +5,4% di gennaio. Di qui, i sell su Wall Street, che già da qualche settimana aveva riportato un forte peggioramento.
Nella sessione di ieri il Dow Jones Industrial average è salito di 72,17 punti o dello 0,22%, lo S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno chiuso rispettivamente in rialzo dello 0,31% e dello 0,63%.
A oggi, ultimo giorno di contrattazioni di febbraio,
il trend di Wall Street è il seguente: il Dow Jones è reduce da una perdita dall’inizio del mese pari a -3,5% ed è l’unico tra i principali indici azionari Usa a essere negativo dall’inizio dell’anno; sia lo S&P 500 che il Nasdaq rimangono positivi YTD ma sono in calo dall’inizio di febbraio rispettivamente del 2,3% e dell’1%.
L’attenzione oggi è rivolta anche alle trimestrali che sono state rese note.
Focus su Occidental Petroleum, sotto pressione dopo che il gigante dei servizi energetici Usa ha annunciato di aver concluso il quarto trimestre del 2022 con utili su base adjusted per 1,61 dollari per azione, al di sotto degli 1,81 dollari per azione attesi dal consensus degli analisti, su un fatturato da 8,33 miliardi di dollari, inferiore agli 8,66 miliardi di dollari previsti dal consensus.
Occidental Petroleum ha annunciato anche di aver alzato i dividendi di oltre il 38%, a 18 cents per azione, e di aver varato un piano di buyback azionario del valore di $3 miliardi.
Attenzione anche a Target, che ha concluso il suo quarto trimestre fiscale con un eps del valore di 1,89 dollari, ben oltre gli 1,40 dollari per azione attesi, e con un fatturato di $31,4 miliardi, oltre i $30,72 miliardi previsti dal consensus.
Target ha reso noto anche che le vendite del periodo natalizio sono cresciute dell’1% circa su base annua e di stimare un eps relativo all’intero anno fiscale compreso tra $7,75 e $8,75 per azione, livello inferiore rispetto ai 9,23 dollari per azione attesi dal consensus, secondo le previsioni di StreetAccount.