Gas, Verdetto ESMA: nessun impatto sui mercati dal price cap
L’Autorità europea dei mercati finanziari (Esma) e l’Agenzia Ue che raggruppa le autorità di regolazione del settore energia degli stati membri (Acer) ritengono che finora il price cap al prezzo del gas stabilito nell’UE lo scorso dicembre ed in vigore da due settimane, non ha prodotto impatti significativi sui mercati dei derivati.
Le due entità europee hanno pubblicato separatamente due comunicati stampa.
L’Esma indica che “non sono emersi cambiamenti nel trading dei derivati su gas nella Ue che possano essere attribuiti inequivocabilmente e direttamente al meccanismo di correzione del mercato”, ovvero il tetto Ue.
Anche l’Acer sostiene la stessa cosa con le stesse parole. Entrambi i giudizi in forte contrasti rispetto a quanto dichiarato dai leader europei.
A dicembre, quando la Ue concordò il tetto, la maggior parte dei responsabili di governo (italiani compresi) indicò che il calo delle quotazioni del gas dipendeva anche dalla prospettiva di un’intesa sul tetto.
Secondo i report delle due entità a due settimana dall’entrata in vigore della misura, il price cap non ha contributo in nessun modo, per il momento, al calo del prezzo del gas europeo, attualmente sotto i 50 euro Mwh.
Ricordiamo intanto che il meccanismo di correzione del mercato si attiva automaticamente se si verifica che il prezzo dei derivati TTF a un mese supera i 180 euro/MWh per tre giorni lavorativi ed è superiore di 35 euro a un prezzo di riferimento del GNL (gas naturale liquefatto) sui mercati mondiali per gli stessi tre giorni lavorativi. La misura è in vigore dal 15 febbraio 2023.