Italia: Inflazione scende meno delle attese a febbraio (9,2%), giù prezzi energia ma salgono alimentari
La stima preliminare sui prezzi al consumo dell’Italia a febbraio rileva un incremento su base annua del 9,2%, rispetto all’8,9% stimato dagli analisti e al 10,0% del mese precedente (rivisto da 10,1%). Su base congiunturale, l’indice evidenzia un aumento dello 0,3%, a fronte del +0,1% atteso e del +0,1% di gennaio (rivisto da +0,2%).
Il rallentamento del tasso di inflazione si deve, in primo luogo, all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,7%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%), i cui effetti sono stati solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli Alimentari sia lavorati (da +14,9% a +16,2%) sia non lavorati (da +8,0% a +8,4%), di quelli dei Tabacchi (da una variazione tendenziale nulla a +1,8%), dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +6,1%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,9% a +6,3%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +6,0% del mese precedente a +6,4%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,5%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,2% su base mensile (consensus -0,3%, precedente -1,5%) e del 9,9% su base annua, in rallentamento dal +10,7% di gennaio ma sopra le attese (+9,5%).