BTP Italia: Tesoro raccoglie quasi 10 miliardi di euro, meno dell’ultima emissione. Investitori istituzionali frenano
Il BTP Italia riscuote un grande successo tra gli investitori retail, ma non tra gli investitori istituzionali, tanto che l’ammontare totale sottoscritto di questa 19esima emissione del titolo di stato indicizzato all’inflazione, raccoglie alla fine meno ordini di quelli dell’ultima emissione del BTP Italia di novembre. E’ quanto emerge dai numeri finali appena comunicati dal Tesoro.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto di fatto che è stato pari a 9.916,862 milioni di euro il valore corrispondente di BTP Italia acquistati da piccoli risparmiatori (retail) e investitori istituzionali durante il periodo di collocamento del titolo indicizzato all’inflazione (Indice FOI, al netto dei tabacchi), iniziato lo scorso 6 marzo 2023 e concluso oggi, 9 marzo, alle ore 12.00″.
Si tratta di un valore inferiore agli 11,9 miliardi di ordini ricevuti nel corso della precedente 18esima emissione del BTP Italia.
Nella nota dedicata ai risultati, il Mef ha rimarcato che il nuovo BTP Italia, “con scadenza a 5 anni – data godimento al 14 marzo 2023 e data scadenza al 14 marzo 2028 – e un tasso cedolare (reale) annuo definitivo pari al 2,00%, sarà pagato in due cedole semestrali mentre il regolamento dell’operazione avverrà lo stesso giorno del godimento del titolo”.
Il Tesoro ha precisato che “l’importo emesso, 9.916,862 milioni di euro, coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Intesa Sanpaolo S.p.A. e UniCredit S.p.A. durante il periodo di collocamento”.
“In particolare, nel corso della Prima Fase del collocamento (dedicata a investitori individuali e affini), dal 6 all’8 marzo 2028, sono stati conclusi 327.323 contratti per un controvalore pari a 8.563,209 milioni di euro”.
“Le contrattazioni, sia per numero di contratti che per controvalore, hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo”.
Il successo del BTP Italia tra gli investiori retail è stato sottolineato di nuovo dal Tesoro, che ha fatto notare che “il numero di contratti sottoscritti nel corso della Prima Fase è stato il secondo più elevato registrato nelle emissioni BTP Italia, denotando una significativa partecipazione da parte dei risparmiatori retail, ai quali è specificatamente dedicato tale strumento”.
Un risultato, si legge nella nota, che si mostra “pienamente in linea con la strategia del Tesoro degli ultimi anni, finalizzata alla crescita della quota dei risparmiatori retail, in un’ottica di ampliamento e diversificazione della base degli investitori”.
In particolare, sempre facendo riferimento alla Prima Fase, dei 327.323 contratti conclusi sul MOT circa il 70 per cento è stato di importo inferiore ai 20.000 euro, mentre se si considerano i contratti fino a 50.000 euro, si arriva a circa il 93 per cento del totale relativo a questa fase”.
“Il taglio medio dei contratti, pari a 26.161 euro, è stato il più basso mai registrato nelle emissioni di BTP Italia”, ha aggiunto il Mef.
“Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte dai Dealer e Co-Dealer, si può desumere che nel corso della Prima Fase la partecipazione di investitori individuali è stata particolarmente rilevante rispetto a quella del private banking (con una quota di rispettivamente 74 per cento e 26 per cento)”.
Ancora, “all’interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che il 56 per cento abbia inoltrato l’ordine attraverso le filiali delle reti bancarie (sia recandosi fisicamente in filiale sia inoltrando l’ordine a distanza) o gli uffici postali, mentre la quota di partecipazione attraverso l’home banking è stata pari al 44 per cento”.
“Per quanto riguarda la ripartizione geografica, la quasi totalità degli ordini ricevuti durante la Prima Fase risulta provenire da investitori domestici”-
La Seconda Fase, dedicata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell’arco di 2 ore nella giornata odierna, ha visto un controvalore complessivo domandato interamente accolto, pari a 1.353,653 milioni di euro”.
Il Mef ha concluso rendendo noto che, con “successivo comunicato, che sarà diramato nella giornata di domani 10 marzo 2023, verranno forniti maggiori dettagli, nonché indicazioni qualitative circa le caratteristiche della domanda relativa alla Seconda Fase del collocamento”.