Inflazione, Unc: +2828 euro per coppie con 2 figli , +1063 solo per il carrello della spesa
L’inflazione annua diminuisce al 9,1%, dal 10% del mese precedente. “Bene, effetto gas sull’inflazione. Il calo dei beni energetici sta contribuendo a raffreddare il rialzo dei prezzi. Una ragione in più, oltre a quella di non dare il colpo di grazia alle famiglie stremate da un anno e mezzo di caro bollette, perché il Governo proroghi anche nel prossimo trimestre tutti gli sconti su luce e gas, altrimenti l’inflazione interromperà il suo cammino in discesa, con effetti devastanti sul potere d’acquisto delle famiglie” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il costo della vita, infatti, continua a crescere, anche se con una dinamica attenuata. Per una coppia con due figli, l’inflazione al 9,1% significa una stangata pari a 2828 euro su base annua, di cui 1015 solo per mangiare e bere, 1063 euro per il solo carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2608 euro, 916 per cibo e bevande, 964 euro per le spese di tutti i giorni. In media per una famiglia il rincaro è di 2199 euro, 744 per prodotti alimentari e bevande analcoliche, 782 euro per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Il primato spetta sempre alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata pari a 3181 euro, 1212 solo per nutrirsi” prosegue Dona.
“Quanto alla fine del mercato tutelato, che per la luce delle parti condominiali scade tra due settimane, il 1° aprile 2023, è una vergogna che, nel silenzio generale, il Governo, pur di fare un regalo ai venditori del mercato libero, che magari hanno già fatto extraprofitti milionari, abbia preferito bastonare e discriminare le famiglie che abitano in condomino, i luoghi di culto e le associazioni no profit. Basti pensare che rispetto ai dati Istat di oggi, a febbraio 2023 la luce del libero è rincarata su base annua del 101,3%, contro il +6,1% del tutelato. Abbiamo anche scritto al ministro Urso, ai membri della Commissione attività produttive della Camera, ma nell’ultima occasione utile, il Milleproroghe, il Governo ha espresso parere negativo all’emendamento decretandone la bocciatura. Una decisione a dir poco imbarazzante!” conclude Dona.