News Finanza Indici e quotazioni Partenza cauta a Piazza Affari , in evidenza Inwit

Partenza cauta a Piazza Affari , in evidenza Inwit

23 Marzo 2023 09:23

Avvio incerto per le borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib sostanzialmente sulla parità a 26.530 punti. In rialzo Inwit (+4,3%) in scia ai rumors su un’offerta da parte di Ardian. Ben intonati anche Poste Italiane (+1%), Mps (+0,9%) e Unicredit (+0,9%), mentre arretrano Iveco (-1,6%), Italgas (-1,5%) e Cnh (-1%).

Ieri Wall Street ha chiuso in calo, appesantita dalle dichiarazioni del Segretario al Tesoro Janet Yellen che ha escluso sia una garanzia su tutti i depositi delle banche Usa sia la possibilità di innalzare il tetto di garanzia sugli stessi da parte della Federal Deposit Insurance Corp oltre l’attuale massimo di 250.000 dollari.

La Fed, come previsto, ha alzato i tassi di 25 punti base portando il costo del denaro nell’intervallo fra il 4,75% e il 5%, ai massimi dal settembre 2007. Jerome Powell ha spiegato che l’inflazione resta troppo elevata e ha ribadito la determinazione ad alzare ancora i tassi se necessario, rigettando le ipotesi di tagli per quest’anno.

Il presidente ha ammesso che le recenti tensioni nel sistema bancario hanno portato a ponderare una pausa nel ciclo restrittivo, ma il consensus per un rialzo è stato ampio. Powell ha anche affermato che le banche sono solide, resilienti e ben capitalizzate.

La Fed ha inoltre diffuso le stime aggiornato sulla crescita, rivedendo leggermente al ribasso il Pil per il 2023 e il 2024 rispettivamente al +0,4% e all’1,2%.

Sull’obbligazionario Usa il biennale è sceso al 3,9% e il decennale al 3,45%. Rendimenti fortemente in calo in Europa, con il Btp al 4,08% e lo spread con il Bund tedesco stabile a 183 bp.

Sul Forex, l’euro/dollaro si apprezza a 1,09. Il biglietto verde perde terreno anche nei confronti dello yen, portando il relativo cambio sotto quota 131. Tra le materie prime il petrolio (Brent) viaggia poco sopra 76 dollari.

Dall’agenda macroeconomica sono in programma oggi i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa e la fiducia dei consumatori dell’eurozona.