Busta paga più ricca ad aprile: a chi spetta il bonus
Busta paga più ricca ad aprile grazie ad un vero e proprio bonus che spetta ai lavoratori per la giornata di Pasquetta. Questo premio aggiuntivo sullo stipendio, però, spetta unicamente a quanti, in questa giornata lavoreranno realmente, anche se è una giornata festiva. Per quanti, invece, si godono le meritate vacanze scatteranno le normali tutele previste per i giorni festivi. I diretti interessati hanno diritto al pieno stipendio, come se si trattasse di una qualsiasi giornata lavorativa o, se questo è previsto direttamente dal Ccnl, nel caso in cui sia previsto il riposo compensativo qualora si trattasse di una festività non goduta.
Questa sorta di bonus direttamente in busta paga non arriva per la giornata di Pasqua: questo è un giorno festivo per tutte le famiglie, ma la domenica di Pasqua non rientra tra le festività nazionali, che vengono riconosciute dal nostro ordinamento. Questo significa che, a meno che non siano inserite delle particolari agevolazioni dal contratto collettivo di categoria, per il 9 aprile 2023 non vengono riconosciute le tutele generalmente riconosciute per i giorni di festa.
Busta paga, i premi del mese di aprile
Torniamo, comunque, a concentrarci sul 10 aprile – il giorno di Pasquetta o il Lunedì dell’Angelo – e come viene riconosciuto economicamente ai lavoratori. In altre parole, cosa si devono aspettare in busta paga e quando scatta questo particolarissimo bonus? L’importo che viene riconosciuto potrebbe essere più o meno alto, in base al settore d’impiego.
Nella maggior parte dei casi, ai dipendenti è permesso assentarsi dal posto di lavoro nei giorni festivi. Contestualmente, agli stessi, viene riconosciuto il diritto alla piena retribuzione. Quanto viene percepito nei giorni di festa, corrisponde alla normale retribuzione di fatto giornaliera. Essendo un giorno infrasettimanale, per Pasquetta spetterà in busta paga:
- agli operai ed agli impiegati retribuiti in misura fissa, questa festività viene compresa all’interno della retribuzione globale di fatto: 26 giorni mensili;
- nel caso degli operai con una retribuzione oraria, dovrà essere presa in considerazione la retribuzione globale di fatto oraria.
Sintetizzando al massimo, questo significa che, per il dipendente non ci saranno conseguenze dirette sullo stipendio, che continuerà a rimanere sempre lo stesso, come se il Lunedì di Pasqua si fosse recato al lavoro normalmente.
Festivo non goduto
Cosa succede, invece, se il giorno di Pasquetta corrisponde ad un giorno festivo non goduto. Pensiamo ad esempio a quanti abbiano la giornata di riposo proprio di lunedì: in questo caso, il lavoratore non avrebbe lavorato lo stesso.
Fortunatamente la normativa è arrivata a disciplinare anche questa particolare situazione: in questo caso spetta, direttamente in busta paga, una giornata di stipendio in più. Quando le festività non godute coincidono con un riposo infrasettimanale, deve essere preso in considerazione il contratto collettivo di categoria: nella maggior parte dei casi viene riconosciuto un permesso retribuito, che si va ad aggiungere a quelli di cui si può usufruire in caso di necessità
Il discorso cambia per quanti lavorano nei giorni di Pasqua e Pasquetta: nel primo caso, non essendo una festività nazionale, l’unica maggiorazione, che viene riconosciuta, è quella del lavoro domenicale. Per il Lunedì dell’Angelo, invece, spetta un bonus festività. Ricordiamo, però, che se non è previsto all’interno dell’accordo tra le parti, il datore di lavoro non potrà, in nessun modo, obbligare il dipendente a recarsi al lavoro nei giorni di festa.