Quali sono le banche italiane più sicure. La sorpresa
Banche italiane più solide, la classifica. La sorpresa Intesa
Quali sono le banche più solide e di cui è possibile fidarsi ciecamente?
Secondo l’indicatore Common Equity Tier, gli istituti di credito più solidi risultano essere Fineco, Mediolanum ed Icrea Banca.
A posizionarsi negli ultimi due posti, invece, ci sono Intesa Sanpaolo e Bper. Il che, bisogna dire, sorprende.
Il Common Equity Tier, o CET1 ratio, serve a misurare la solidità patrimoniale delle banche:
in altre parole la loro capacità di sostenere le esigenze finanziarie, che sono generate direttamente dalla gestione corrente e dalla capacità di intraprendere investimenti
Come vengono valutati gli istituti
In cima alla classifica delle banche più solide in Italia si collocano Fineco, Mediolanum ed Icrea Banca.
Le ultime in classifica, invece, risultano essere Intesa Sanpaolo e Bper.
A scattare questa fotografia dell’universo bancario italiano ci ha pensato l’indicatore Common Equity Tier, che ha stilato questa sorta di classifica.
Cerchiamo di comprendere, prima di tutto, in cosa consiste il parametro Common Equity Tier o CET1 ratio.
Questo parametro, in estrema sintesi, costituisce la misura della solidità patrimoniale delle banche.
In altre parole viene analizzata la capacità delle varie banche di sostenere le esigenze finanziarie, che vengono generate dalla gestione corrente, e di intraprendere degli investimenti duraturi nel tempo.
Attraverso l’indicatore CET1 viene calcolata la percentuale del capitale ordinario, che è costituito dalle risorse economiche di proprietà diretta dell’istituto come le riserve.
Vengono presi in considerazione le attività ponderate, l’ammontare dei prestiti e gli investimenti concessi dalla banca e calcolati sul grado di deterioramento.
Ogni singolo istituto di credito, all’interno del proprio bilancio, indica il proprio CET1.
La Banca Centrale Europea utilizza proprio questo parametro per valutare la solidità delle banche europee.
La BCE chiede espressamente alle banche di avere un CET1 ratio almeno dell’8%.
Attenzione, però: questa percentuale può cambiare all’interno dei singoli paesi dell’Unione europea.
L’Italia, ad esempio, prevede un CAT1 minimo pari al 10,5%.
Questa risulta essere un’informazione particolarmente importante per i titolari di un conto corrente e per gli investitori, che hanno la possibilità di valutare la solidità finanziaria di uno specifico istituto di credito. E prendere le relative decisioni.
Volendo sintetizzare al massimo, possiamo affermare che le banche in possesso di un CET1 possono essere considerate più solide e meno vulnerabili alle varie crisi finanziarie.
Banche, la classifica di quelle più solide
Andando a spulciare la classifica aggiornata del CET1 delle banche italiane, è possibile verificare e vedere quale sia la loro posizione in termini di solidità finanziaria.
Nel corso del primo trimestre 2023, al primo posto di posizione Finecobank (20,8%).
Al secondo posto, invece, si collocano Mediolanum (20,7%) e al terzo Icrea Banca (18,63%).
Ai posti successivi troviamo:
- BCC Roma: 18,96%;
- Banca Sella: 18,63%;
- BFF Bank: 16,9%.
Banca Generali (16,3%) si piazza al settimo posto.
All’ottavo, invece, c’è Fideuram (15,8%). Seguono:
- MPS: 15,6%;
- Pop Sondrio: 15,4%;
- Banca Ifis: 15,01%;
- Banco Desio: 15,01%;
- UniCredit: 14,9%;
- Ing group: 14,5%;
- Mediobanca: 14%.
Negli ultimi posti della classifica, invece, troviamo:
- Credem: 13,72%;
- Intesa Sanpaolo: 13,5%;
- Banco BPM: 13,3%;
- Banca Sistema: 2,6%;
- BPER: 12,04%.
Ovviamente il Common Equity Tier 1, da solo, non è in grado di scattare una fotografia completa relativamente alla solidità patrimoniale delle banche.
Per poterlo fare è necessario inserire il suo valore percentuale all’interno di un contesto leggermente più ampio.