Piazza Affari termina a -1,65% con titoli oil in calo
Wall Street trascina in rosso le borse europee e Piazza Affari chiude in netto ribasso, con il Ftse Mib in flessione dell’1,65% a 26.630 punti. Vendite soprattutto sulle società del settore petrolifero, con Saipem (-7,3%), Tenaris (-5,4%) ed Eni (-4,2%) in coda al listino principale. In controtendenza Campari (+2,65%), Stm (+1,5%) e Prysmian (+0,9%).
Le quotazioni del greggio (Brent) segnano un ribasso del 4,5% a 75,7 dollari al barile, complici i dati deboli sull’economia cinese e i dati sull’occupazione statunitense, oltre ai volumi di scambio contenuti rispetto alla media.
A Wall Street, i principali indici perdono all’incirca l’1,5%, con le banche nuovamente sotto pressione nonostante il salvataggio di First Republic da parte di Jp Morgan e dopo le dichiarazioni del Segretario al Tesoro Janet Yellen, secondo cui gli Usa rischierebbero il default già dal primo giugno.
Il tutto, in attesa delle delibere della Fed, che domani annuncerà un rialzo dei tassi di 25 punti base. Una decisione scontata dai mercati, che si focalizzeranno principalmente sulle aspettative per i mesi successivi.
Giovedì invece toccherà alla Bce, dopo i dati odierni sull’inflazione dell’eurozona, che ad aprile ha accelerato al 7%, malgrado la lieve discesa del dato core al 5,6%. In Italia, l’indice dei prezzi al consumo è risalito addirittura all’8,3% annuo, dal 7,6% di marzo. Negli Usa, i dati sulle offerte di lavoro hanno mostrato una discesa per il terzo mese consecutivo, ai minimi da quasi due anni.
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund in aumento a 190 bp, con il decennale italiano stabile al 4,16%. In forte discesa i tassi dei Treasury su tutta la curva, con la scadenza a un mese oltre il 5% in scia ai timori per il tetto del debito Usa. Infine, sul Forex, l’euro/dollaro continua ad oscillare in area 1,1 e il biglietto verde perde terreno nei confronti dello yen, scivolando a 136,5.