Lufthansa, i giudici Ue bocciano aiuti di Stato da 6 miliardi
Arriva una sonora bocciatura per Lufthansa. Il Tribunale dell’Unione europea ha infatti deciso di annullare la decisione presa dalla Commissione europea, attraverso la quale era stata ricapitalizzata la compagnia tedesca, che aveva ricevuto qualcosa come 6 miliardi di euro dalla Germania in piena pandemia Covid 19.
Contro questo maxi aiuto di Stato avevano fatto ricorso Condor e Ryanair.
Sostanzialmente il Tribunale dell’Ue ha stabilito che la Commissione europea ha commesso un errore nell’approvare un pacchetto di aiuti di stato – del valore appunto di sei miliardi di euro – che il governo tedesco aveva erogato a Lufthansa, mentre c’era la pandemia.
Lufthansa, l’aiuto di Stato da sei miliardi
Nel corso del mese di giugno 2020, il governo tedesco aveva comunicato alla Commissione europea di aver concesso aiuti di Stato per 6 miliardi di euro a Deutsche Lufthansa AG.
Il contributo era stato fornito sotto forma di ricapitalizzazione del gruppo a cui fa capo la compagnia aerea.
Il pacchetto finanziario, che il governo tedesco aveva messo in campo, faceva parte di una serie di misure leggermente più ampie, il cui scopo era quello di sostenere Lufthansa in un periodo in cui il traffico aereo era fortemente diminuito. Una delle conseguenze della pandemia era stato, infatti, il crollo dei viaggi aerei, che aveva provocato un’eccezionale perdita di ricavi alla compagnia.
Il governo tedesco aveva messo in campo un pacchetto di aiuti composto da tre diversi elementi:
- una partecipazione al capitale per circa 300 milioni di euro;
- una partecipazione tacita, che non sarebbe stata convertita in azioni, pari a 4,7 miliardi;
- un’ulteriore partecipazione tacita da un miliardo, avente le caratteristiche di un’obbligazione.
Gli errori commessi dalla Commissione
Sono diversi gli errori effettuati dalla Commissione europea, il cui compito è quello di andare ad approvare i pacchetti di aiuti di Stato che forniscono i paesi membri. La Commissione, infatti, deve appurare che non vengano intaccate le condizioni di libera concorrenza del mercato unico.
Il pacchetto finanziario tedesco predisposto per Lufthansa era stato giudicato compatibile con il mercato interno e con il “Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato“, che è stato istituito nel corso del mese di marzo 2020 e che aveva l’obiettivo di andare ad ammorbidire le norme in materia e permettere ai vari Stati membri di sostenere quelle imprese che erano state colpite in maniera pesante dalla pandemia.
Al contrario il Tribunale della Corte ha rilevato una violazione della lettera c del punto 49 del Quadro Temporaneo, il quale prevede che “per poter essere ammissibile a una misura di ricapitalizzazione, il beneficiario non deve essere in grado di reperire finanziamenti sui mercati a condizioni accessibili“.
L’errore della Commissione è stato quello di aver ritenuto questa condizione soddisfatta: il gruppo a cui fa parte Lufthansa non sarebbe stato in grado di ottenere delle garanzie sufficienti per ottenere l’intero importo accedendo ai finanziamenti presenti sul mercato. I giudici hanno deciso di impugnare la decisione. Il motivo di questo cambio di rotta? La commissione non aveva valutato l’eventuale disponibilità di garanzie a disposizione della compagnia aerea, come ad esempio gli aerei di sua proprietà.
Dato che la Commissione europea non ha valutato la possibilità di Lufthansa di reperire sui mercati parte non trascurabile dei finanziamenti, il Tribunale ha provveduto a riconoscere l’infrazione e ha accolto il ricorso presentato dalle compagnie concorrenti.
Stando a quanto riporta Spiegel, Lufthansa avrebbe già restituito con gli interessi i sei miliardi di euro prestati da Berlino.