Liquidità sui conti correnti: il desiderio di investire c’è ma manca qualcos’altro
Gli italiani si confermano grandi risparmiatori ma anche investitori poco intraprendenti, che preferiscono lasciare parcheggiata la liquidità sul proprio conto corrente piuttosto che prendere decisioni di investimento, soprattutto senza una guida. E’ ciò che emerge dallo studio “Alla ricerca dell’income”, condotto tra consulenti e investitori da Invesco con CoreData Research, secondo cui 8 italiani su 10 vogliono far crescere il loro patrimonio e capiscono che la liquidità è un’opportunità persa. E allora, se il desiderio c’è, cosa manca?
Quattro investitori su 10 (41%) sentono la necessità di investire in attività che generano rendimenti più elevati. E per raggiungere questo obiettivo, la maggior parte degli intervistati (l’83%) è disposta a investire i propri risparmi. Ma con criterio. Generare reddito è un obiettivo chiave, dato che il 53% afferma che questo è l’obiettivo più importante dei propri investimenti, in vista della pensione e di una possibile emergenza.
Tuttavia, secondo il 66% dei consulenti, il timore che il reddito non venga realizzato impedisce agli investitori di fare allocation nelle strategie income. Altro elemento molto interessante è la discrepanza tra la percezione dell’investitore e del consulente rispetto al rischio: poco meno della metà (49%) degli investitori, infatti, si classifica come tollerante al rischio, ma il dato è in netto contrasto con il punto di vista dei consulenti che dichiarano che solo un terzo degli investitori si qualifica come aventi un’elevata propensione al rischio.
Nonostante alcune posizioni divergenti emerge chiaramente che i consulenti finanziari vengono considerati essenziali per operare scelte di investimento consapevoli e informate: il 60% degli investitori considera questi professionisti la loro più importante fonte di informazioni, il 73% dichiara che le loro raccomandazioni sono fondamentali e l’80% ritiene valide le competenze specifiche rispetto alle strategie income.