Petrolio riduce i guadagni ma sale dopo mossa Arabia
Il petrolio rimane in rialzo ma ha moderato i guadagni innescati dal nuovo taglio della produzione annunciato dall’Arabia Saudita, a causa delle incertezze sui mercati e in attesa di verificare se tali tali riduzioni si concretizzeranno.
Il WTI scambia a 72,5 dollari, dopo aver abbondantemente superato i 73$ in precedenza, mentre il Brent viaggia in area 77 dollari, in calo rispetto ai 78 di metà seduta.
L’Arabia Saudita ha reso noto che a luglio taglierà ulteriormente di 1 milione di barili al giorno dalla sua produzione. Il paese ha anche aumentato i prezzi ufficiali di vendita all’Asia. Tuttavia, i trader attendono la realizzazione di questi tagli e un miglioramento della domanda prima di riposizionarsi in maniera netta.
La strategia dell’Arabia Saudita potrebbe portare a una riduzione della quota di mercato per stabilizzare i prezzi. Al contrario, altri paesi del gruppo si sono impegnati a mantenere i tagli attuali fino alla fine del 2024.
Il petrolio a New York è crollato dell’11% il mese scorso, a causa delle preoccupazioni sulla domanda, soprattutto in Cina. La maggior parte degli esperti si aspettava che l’OPEC+ mantenesse invariata la produzione, compreso Goldman Sachs. L’esito dell’incontro a Vienna è stato “moderatamente rialzista”, ha affermato la banca. “L’Arabia Saudita vorrebbe idealmente che i prezzi fossero sopra gli 80 dollari al barile (Brent ndr)”. Tuttavia, se la salute dell’economia globale dovesse vacillare, gli short seller “torneranno in breve tempo”, ha aggiunto.