Ferrari & Co: quali sono i brand italiani che valgono di più al mondo
Ferrari e non solo: i brand italiani che valgono di più al mondo
Quali sono i brand italiani più amati nel mondo? Sicuramente i prodotti delle aziende nostrane risultano essere particolarmente amati: la Ferrari, ad esempio, è un marchio di lusso che ha fatto la storia dell’Italia.
I primi tre marchi come valore economico, invece, sono Porsche, Louis Vuitton e Chanel, che entrano, quindi, a pieno diritto tra le cinquanta realtà che sono state selezionate in tutto il mondo.
A seguire arriva Gucci, che è stata superata solo e soltanto di una posizione dalla maison fondata da Coco Chanel.
A stilare la classifica dei brand più prestigiosi al mondo è stata Brand Finance, che ha presentato l’analisi Luxury & Premium 50 2023, attraverso la quale ha analizzato il posizionamento dei principali brand mondiali in base al loro valore economico.
I brand italiani
Nella classifica dei principali brand a livello mondiale ci sono anche molti marchi italiani.
Vi troviamo la Ferrari e la Lamborghini, che si è posizionata al diciottesimo posto.
Proprio la Lamborghini rappresenta una realtà in grado di far crescere velocemente il proprio valore economico.
Nel report ci sono anche altri brand italiani, come Prada, che è al quindicesimo posto.
Al ventunesimo troviamo Moncler e al ventottesimo (purtroppo ha fatto dei passi indietro) Bulgari.
Tra i marchi italiani più prestigiosi troviamo Bottega Veneta, che si posiziona al trentatreesimo posto, e Maserati al ventottesimo.
Più in basso – collocate intorno al quarantesimo posto – ci troviamo importanti realtà come Valentino, Dolce & Gabbana e Salvatore Ferragamo.
Questi ultimi tre brand, rispetto alla classifica del 2022, sono stabili o sono saliti.
Proprio in fondo alla classifica ci sono Fendi e Versace, che comunque rientrano pur sempre tra i primi cinquanta.
Oltre il 75% del valore dei brand citati ha origini europee e affonda le radici in Italia, Francia e Germania.
Rispetto al 2022 il valore delle aziende è cresciuto del 9%.
Questo aumento risulta essere particolarmente importante ed interessante, considerando il fatto che le principali 500 marche mondiali hanno perso in media l’1%.
Questa particolare classifica, tra l’altro, prende in considerazione diversi settori economici.
Nello specifico, comunque, sono quattro i settori che sono stati presi in considerazione all’interno dello studio.
Il valore finanziario, che complessivamente ammonta a 257,38 miliardi di dollari e il 70% si riferisce direttamente al settore moda-abbigliamento.
Il rimanente 30% coinvolge direttamente sette brand di automobili, otto fanno parte del settore cosmetico e due realtà aziendali provengono dal mondo degli hotel.
Le varie strategie aziendali
I volumi e la posizione ottenuta a livello mondiale dai vari brand sono stati conquistati grazie ad alcune azioni mirate.
Un tipico esempio in questo senso è quello costituito da Porsche, che permette al cliente di vivere un’esperienza personalizzata grazie a delle edizioni limitate e a modelli di automobili disegnate e costruite all’insegna dell’innovazione.
Uno sforzo in questo senso è quello effettuato dalla casa automobilistica tedesca proprio quest’anno, che ha compiuto i 75 anni di attività.
Altra strategia vincente è quella della Lamborghini, che ha innovato e migliorato il proprio brand: sono state messe in campo delle azioni di business dirette verso i mercati esteri, come l’Asia ed il Nord America.
Per la prima volta le vendite hanno superato i due miliardi di euro.
Alcune realtà italiane anche se appartenenti a gruppi stranieri – come Gucci di Kering e Bulgari di Lvmh – sono riuscite ad incrementare la propria attività mettendo in campo modelli di business specifici.
I marchi del lusso sono sempre cresciuti offrendo esperienze esclusive e personalizzate – spiega Alex Haig, direttore di Brand Finance -. Questa tendenza è continuata dopo il Covid ma adesso, utilizzando i dati e la tecnologia, si generano consigli di shopping più personalizzati: questa attenzione all’individualizzazione aumenta la fedeltà dei clienti e permette ai marchi di distinguersi in un mercato affollato. Inoltre, il comparto non è estraneo alle nuove tendenze green e sta abbracciando la sostenibilità utilizzando materiali eco-compatibili, implementando pratiche etiche di approvvigionamento e produzione, comunicando l’impegno per operazioni commerciali responsabili.