Finanza MES: i dubbi e le preoccupazioni che dividono l’Italia (e il governo?)

MES: i dubbi e le preoccupazioni che dividono l’Italia (e il governo?)

23 Giugno 2023 11:37

MES pomo della discordia in Italia. Cosa succede ora

Il testo base del disegno di legge di ratifica del Mes è stato approvato. Ma senza il supporto della Maggioranza, che ha disertato la Commissione Esteri della Camera.

Con l’assenza dei deputati del Centrodestra e grazie al voto favorevole di Pd, ItaliaViva/Azione e +Europa, il Parlamento ha approvato il disegno di legge per la ratifica del Mes .

Il Movimento 5 Stelle e Avs si sono astenuti.

Ricordiamo che, nel corso della giornata di mercoledì, un parere del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che è guidato da Giancarlo Giorgetti, aveva sostanzialmente promosso il trattato, non rinvenendo particolari rischi o effetti diretti per la sicurezza finanziaria dell’Italia.

Grande assente alla riunione, stando a quanto riferiscono i deputati delle opposizioni, anche il Governo.

Nel corso delle sedute delle Commissioni, infatti, è generalmente prevista la presenza di un rappresentante del Governo, che ha il compito di esprimere il parere dell’esecutivo.

Mes, le tensioni continuano

Quello che è avvenuto in Parlamento è un fatto inedito.

In un certo senso può essere definito un Aventino al contrario: la Maggioranza ha lasciato la Commissione e, così facendo, ha permesso di far passare un primo voto sul Mes, grazie alle opposizioni.

Un secondo fatto inedito è quello relativo al Consiglio dei Ministri, il quale è stato rinviato a sorpresa per sopraggiunti motivi personali della premier Giorgia Meloni, che non sono stati specificati in maniera più dettagliata.

Sicuramente quella di ieri non può essere classificata come una delle giornate migliori per la Meloni, che è anche alle prese con la grana del caso Daniela Santanché – il Ministro del Turismo – che è pronta a far scattare delle querele.

Le opposizioni stanno chiedendo le dimissioni, perché il Governo avrebbe perso credibilità.

Nel frattempo la Meloni afferma di aver parlato con alcuni Ministri e sarebbe irritata dal polverone che si è alzato proprio intorno al Mes.

Ad indispettire la premier ci sarebbero anche alcuni distinguo, tensioni e dei polveroni che si ripetono in continuazione in Parlamento tra i partiti della Maggioranza.

Quali sono i problemi legati al Mes

Ma quali sono i problemi legati al Mes ed i motivi per cui il voto è stato rinviato fino ad ora?

Il governo, fino ad ora, ha subito il pressing dell’Unione europea e della Sinistra per varare il trattato.

Secondo Pascal Donohe, presidente irlandese dell’Eurogruppo, la ratifica del Mes sarebbe sicuramente vantaggiosa per tutti.

Grazie alla sua approvazione verrebbe rafforzata la capacità dell’Unione europea di fronteggiare situazioni di dissesto, che si potrebbero verificare in futuro.

Alcuni esperti, però, hanno messo in evidenza anche i rischi legati al Mes e alla sua eventuale applicazione.

Come ha riportato Start Magazine, il professor Francesco Giavazzi, ex braccio destro di Mario Draghi a Palazzo Chigi, ha spiegato il motivo per il quale il Mes dovrebbe essere riformato.

Una delle prime critiche è rivolta proprio alla funzione principale del Mes, che, in linea teorica, sarebbe quella di erogare dei prestiti ai paesi in difficoltà con di accesso al mercato.

Giavazzi ha spiegato che “chiedere aiuto al Fondo significa ammettere che quel Paese non riesce più a finanziarsi sul mercato: un segnale di debolezza che potrebbe scatenare la speculazione”.

Accedere al Mes, quindi, renderebbe più dannosa per la nostra reputazione sui mercati accedere ai prestiti.

Secondo una trentina di docenti di economia, che hanno sottoscritto un appello pubblicato sul web, il Mes è nato inoltre male ed è stato riformato peggio.

Tra i firmatari di questo appello figurano, Paolo Pini dell’Università di Ferrara e da Nicola Acocella dell’Università di Roma La Sapienza.

Secondo questo gruppo di esperti non si riesce a comprendere il motivo per il quale il compito di backstop per l’unione bancaria debba essere affidato ad un organismo al di fuori delle istituzioni comunitarie, il quale, per statuto, è tenuto unicamente a perseguire l’interesse dei creditori e a non prendere in considerazione gli interessi politici generali. O comunque a tenerli in subordine.