Canone Rai, il piano Mef. Cosa cambierà
Canone Rai: incontro tra vertici tv pubblica e Mef. Cosa c’è in ballo?
Quale sarà il futuro del Canone Rai? All’orizzonte c’è la possibilità che possa venire completamente cancellato? No, probabilmente nulla di tutto questo.
Per il momento è stato unicamente aperto un tavolo tecnico di confronto tra il ministro Giancarlo Giorgetti ed i vari manger dalla Rai.
All’ordine del giorno, sicuramente, c’è stato il canone Rai, ma per il momento le priorità all’ordine del giorno sono state altre.
Al tavolo, nel corso della giornata di venerdì 23 giugno 2023, si sono seduti Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, e i nuovi vertici della Rai: Roberto Sergio, amministratore delegato, e Marinella Soldi, il presidente e Giampaolo Rossi, il direttore generale.
Quello che si è tenuto costituisce uno dei primi incontri tra le parti e ha costituito un vero e proprio apripista che dovrebbe servire a delineare il futuro della televisione pubblica, anche sotto il punto di vista strategico ed economico.
Il canone Rai, senza dubbio, costituisce uno dei temi principali sul quale le parti si sono confrontate.
Su questa tassa incombe la richiesta di abolizione da parte della Lega, a cui si contrappone la prospettiva nefasta, ipotizzata direttamente dai manager delle tv pubblica, che hanno sottolineato come risulti essere realmente difficile riuscire a sostenere le casse dell’azienda senza il Canone Rai.
Una delle priorità di questo momento è costituita, senza dubbio, dalla necessità di cercare nuove soluzioni che possano garantire ed accompagnare la trasformazione della Rai in Digital Media Company.
Questo significa, in estrema sintesi, che verrà imboccata la strada della modernizzazione e della ricerca di nuove tecnologie.
Canone Rai, cosa cambierà
L’abolizione del Canone Rai costituisce un cavallo di battaglia di Matteo Salvini, che lo vuole eliminare nel corso dei prossimi cinque anni.
Giancarlo Giorgetti, che è stato eletto in quota Lega ed è l’attuale Ministro dell’Economia, si trova in una posizione non molto gradevole:
da un lato deve rispondere ad alcuni interessi economici, ma è anche all’interno del partito guidato da Matteo Salvini.
Alcuni funzionari presenti all’incontro con i vertici Rai hanno sottolineato che una cosa è incontrare l’uomo di partito, altra cosa è discutere direttamente con l’azionista:
il Ministero è, infatti, l’azionista della Rai e come tale ha ascoltato le differenti posizioni.
Ma alla fine il Canone Rai verrà abolito? E soprattutto, cosa comporterebbe questa decisione?
Non è affatto detto che Giancarlo Giorgetti sia intenzionato ad abbandonare la posizione di Matteo Salvini, ma non si devono compromettere eccessivamente i conti.
Cancellare definitivamente il Canone Rai potrebbe essere disastroso per le casse della televisione pubblica, che da questa imposta riesce a trarre un sostentamento vitale.
Ogni anno, grazie proprio al Canone Rai, arrivano 1,5 miliardi di euro, un giro d’affari di gruppo pari a 2,7 miliardi di euro.
Gli introiti che arrivano dal Canone Rai sono alti.
Nel caso in cui dovesse essere modificato il metodo di riscossione, secondo alcuni analisti, si potrebbe verificare una perdita di almeno il 30% degli introiti. Stiamo parlando di 500 milioni di euro.
Quale sarà la rotta da intraprendere
Quale strada potrà intraprendere la Rai nel corso dei prossimi anni?
La rotta potrebbe essere quella già tracciata.
Al primo posto, ora come ora, potrebbe essere messa la modernizzazione della radiotelevisione, mentre potrebbe essere rimandato a data da destinarsi un eventuale intervento sui costi in bolletta per le famiglie.
Sicuramente per la Rai la sfida sta diventando pressante: la televisione pubblica ha la necessità di andare ad allinearsi alle altre piattaforme digitali, per adeguarsi alla trasformazione digitale dei consumi, che, secondo quanto ha spiegato l’amministratore delegato della Rai Sergio Rossi, starebbe “determinando un punto di rottura del mercato con i player tradizionali nonché l’allontanamento del pubblico più giovane. L’avvento dei player over-the-top, che fornisce contenuti via streaming, ha intensificato la competizione, che ora ruota attorno al contenuto e alla capacità di intercettare il singolo utente, offrendogli un’esperienza personalizzata”.