ABI su caro mutui: come sopravvivere all’aumento delle rate
I crediti deteriorati delle famiglie italiane, aggiornati allo scorso marzo 2023, ammontano a 14,9 miliardi di euro. Stiamo parlando di una cifra enorme, che è pari, sostanzialmente, a una manovra finanziaria.
All’interno di questa cifra ci sono qualcosa 6,8 miliardi di mutui non pagati e 3,7 miliardi di euro di credito al consumo non rimborsati.
Una cifra pari a 4,3 miliardi di euro è relativa ai prestiti personali non ancora restituiti.
A snocciolare questi numeri è la Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, che ha sottolineato che un importo pari ad almeno 5,7 miliardi di euro corrisponde alle sofferenze: credito che le famiglie italiane non sono più in grado di rimborsare.
In altre parole, è stato lanciato un vero e proprio allarme mutui, che andrà a pesare sull’economia italiana.
Questo è il motivo per il quale l’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, ha lanciato un breve vademecum per i titolari dei mutui, suggerendo loro come comportarsi in caso di difficoltà.
Scatta l’allarme mutui
La situazione che abbiamo appena sottolineato non deve essere presa sottogamba.
L’allarme mutui – che può essere correttamente esteso anche ai prestiti ed ai finanziamenti in genere – è stato determinato in parte dall’inflazione, che ancora oggi rimane su livelli piuttosto elevati e continua ad erodere il potere d’acquisto dei consumatori.
Ma è anche condizionato dai continui rialzi dei tassi d’interesse della Bce, che nell’arco di appena undici mesi è riuscita a portare il costo del denaro dallo 0 al 4%. Una scelta che ha avuto un riflesso immediato sulle rate dei mutui a tasso variabile.
Molte sono le critiche circa l’approccio deciso da Christine Lagarde.
Alcune di queste sono arrivate proprio dal sindacato dei bancari. Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha spiegato che “è ormai evidente che l’azione della Banca centrale europea per contrastare l’inflazione non sta generando i frutti sperati. I prezzi non calano significativamente e l’aumento così veloce del costo del denaro sta provocando un rialzo dei tassi di interesse su prestiti e mutui che mette in difficoltà sia le famiglie sia le imprese“.
Per il momento, però, Francoforte non sembra intenzionata a fermare la crescita dei tassi.
Nella riunione in calendario il prossimo 27 luglio, infatti, è stato annunciato un nuovo rialzo – con ogni probabilità dovrebbe essere intorno allo 0,25% – che, se confermato, dovrebbe portare il costo del denaro al 4,25%.
Famiglie in difficoltà
Come abbiamo visto, il caro mutui sta mettendo in seria difficoltà le famiglie.
Ma cosa possono fare per affrontare questa spiacevole situazione?
L’Abi, Associazione Bancaria Italiana, ha suggerito una vera e propria strategia grazie alla quale affrontare le rate sempre più alte dei mutui.
Cosa possono fare le famiglie per riuscire ad affrontare nel modo migliore la situazione? Vediamolo insieme.
Rivolgersi alla banca
Il primo passo, sicuramente, è quello di rivolgersi alla banca.
È necessario contattare l’istituto di credito non appena compaiono i primi segnali di difficoltà.
Il titolare del mutuo dovrebbe valutare, in concerto con la banca, le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse.
Sarà compito della banca fornire tutte le informazioni utili necessarie.
Allungare la durata del mutuo
Quali soluzioni ci sono di fronte all’aumento dei tassi di interesse e al successivo rialzo delle rate?
Una delle prime soluzioni che possono essere prospettate è quella di concordare con la banca l’aumento della durata del finanziamento.
Tentare una surroga
Il titolare del mutuo, in alternativa, ha la possibilità di optare per la surroga del mutuo.
Questa particolare soluzione permette di trasferire, senza spese e costi, il proprio finanziamento ipotecario presso un’altra banca.
A seguito del trasferimento possono essere modificate le condizioni contrattuali e si può ottenere un tasso migliore. Con una rata più bassa.
Fondo di solidarietà
Tra le possibilità messe a disposizione delle famiglie vi è quella di accedere al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa, anche conosciuto come Fondo Gasperini.
Questa soluzione permette di sospendere il pagamento della rata del mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale fino a diciotto mesi.
Attenzione, però, in questo caso il piano di ammortamento verrà allungato per il periodo della sospensione.
A questa possibilità si può ricorrere nel momento in cui si perde il posto di lavoro o si subisce una riduzione dell’orario di lavoro.
Passare al tasso fisso
Il titolare del mutuo ha la possibilità, inoltre, di passare dal tasso variabile a quello fisso.
Questa è una novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2023: gli istituti di credito sono tenuti ad effettuare la trasformazione, nel caso in cui il mutuatario non sia in ritardo nei rimborsi.
Possono accedere a questa agevolazione quanti abbiano sottoscritto mutui per importi inferiori a 200.000 euro e sia in possesso di un’Isee inferiore a 35.000 euro.