Piazza Affari ruggisce con Enel e Stellantis a guidare il rally
Giovedì avanti tutta per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha chiuso con +1,51% a un passo da quota 26 mila (25.992 punti). Dopo le incertezze della vigilia dettate dai timori di stagflazione fomentati dalle fiammate dei prezzi di petrolio e gas, sui mercati già ieri sera è tornato il sereno in virtù proprio del ritracciamento dei prezzi di petrolio e gas. Inoltre a sostenere gli scambi ha contribuito la speranza di un compromesso temporaneo a Washington per scongiurare il rischio di default degli Stati Uniti. I Democratici si sono detti favorevoli ad accettare un’offerta repubblicana di sospendere il tetto del debito fino a dicembre.
Tra le blue chip milanesi spicca oggi il rialzo di Enel che segna +2,6% in area 6,9 euro. L’utility guidata da Francesco Starace ha sfruttato l’assist dalla Spagna con il Ministero della Transizione Ecologica che sarebbe pronto a sospendere o modificare il meccanismo che riduce le entrate ricevute dai produttori di energia idroelettrica, nucleare e alcune rinnovabili in relazione ai prezzi del gas. Il quotidiano Cinco Dias ha affermato che il vice primo ministro Teresa Ribera incontrerà da oggi dirigenti delle maggiori utility.
Bene anche le altre utility di Piazza Affari (+0,83% Hera, +1,0,3% Terna) che si giovano anche della discesa dei rendimenti dei titoli di Stato.
In prima fila oggi Stellantis con un balzo del 3,8% a 16,57 euro. Bene anche Prysmian con +2% circa dopo l’annuncio di investimenti da 100 mln$ negli Usa per potenziare capacità produzione cavi energia.
Tra le banche rialzo dell’1,41% per Intesa Sanpaolo. In forma anche Nexi, Moncler, Inwit, Interpump e Banca Generali, tutte con rialzi superiori al 2 per cento.
In affano invece i titoli oil complice il ritracciamento del petrolio. Saipem la peggiore con -1,52%. Calo più moderato per ENI (-0,67%) che ha anunciato nel pomeriggio l’avvio dell’iter per la quotazione del business che integra retail gas&power e rinnovabili. Eni ha valutato l’IPO come la migliore soluzione per valorizzare il business e punta a completare l’operazione nel corso del 2022, in base alle condizioni di mercato. Eni manterrà la partecipazione di maggioranza nella nuova società quotata.