Petrolio, Arabia Saudita e Russia confermano tagli forniture
L’Arabia Saudita e la Russia hanno riaffermato il loro intento di mantenere i tagli all’offerta di petrolio di oltre un milione di barili al giorno fino alla fine dell’anno, a seguito di un rallentamento nell’incremento dei prezzi.
Riad ha ridotto la produzione di greggio di un milione di barili al giorno, mentre Mosca ha limitato le esportazioni di 300.000 barili al giorno, un’azione che si somma ai tagli precedenti effettuati con le altre nazioni dell’OPEC+.
I prezzi del petrolio hanno registrato un forte aumento, raggiungendo quasi i $100 al barile la scorsa settimana. Questo a causa della riduzione delle forniture da parte dei due Paesi, in un momento in cui la domanda globale si trova su livelli record e contribuisce a prosciugare le scorte al ritmo più veloce degli ultimi anni.
Tuttavia, l’incremento dei prezzi ha subito una battuta d’arresto, con il future sul Brent che si è riportato a circa $89 al barile oggi. Questo a seguito di segnali che l’aumento dei prezzi sta spingendo la Federal Reserve a mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo. JPMorgan Chase & Co afferma che “la distruzione della domanda è iniziata”, poiché i costi del carburante mettono sotto pressione i consumatori.