Algebris: focus su titoli bancari con banche centrali (Fed e BoE) più aggressive
I titoli bancari tornano in primo piano mentre le banche centrali diventano aggressive. Questo uno dei temi affrontati dal team azionario globale di Algebris che è partito nella sua analisi dalle recenti comunicazioni di due banche centrali: la Federal Reserve (Fed) e la Bank of England (BoE).
“La scorsa settimana ha visto un’inflessione aggressiva da parte di due importanti banche centrali, con il presidente della Fed che parlava di una riduzione del Quantitative Easing (QE) prevista intorno alla metà del 2022, mentre la BoE suggeriva un ciclo di rialzo dei tassi che potrebbe iniziare ancora prima del completamento del loro programma di acquisti – affermano gli esperti -. Entrambe le dichiarazioni hanno colto di sorpresa il mercato e hanno portato a un sostanziale spostamento al rialzo dei rendimenti globali”. Sebbene una curva dei rendimenti più ripida sia in genere favorevole alle valutazioni azionarie bancarie, Algebris ritiene che il driver fondamentale più importante per gli utili delle banche sia avere un rialzo dei rendimenti a breve scadenza, e quindi la ripresa delle aspettative di rialzo dei tassi dovrebbe essere un vantaggio significativo per il settore. Sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti, i mercati stanno ora scontando circa due ulteriori aumenti entro il 2023 rispetto a quanto stimato all’inizio di quest’estate (e negli Stati Uniti, il mercato obbligazionario ha ancora altri ~ 45 pb per andare a quotare agli stessi livelli previsti dai tassi ufficiali della Fed per il 2024).
“Questi aumenti incrementali generalmente non rientrano nelle stime degli analisti e possono essere estremamente impattanti per alcune banche (40% di potenziale upside negli EPS per un movimento fino a 100 punti base lungo la curva per una banca come Wells Fargo, ad esempio). Naturalmente, la sensibilità è ancora più elevata in alcune parti d’Europa (Commerzbank ben oltre il 100% di rialzo, ad esempio)”, aggiungono da Algebris.