Ottobre parte male per le Borse europee
La prima seduta del mese di ottobre parte in deciso calo per le principali Borse europee che pagano le perdite di Wall Street e dei listini asiatici. Nei primi istanti di contrattazioni fioccano i cali in Europa, con l’indice inglese Ftse 100 che indietreggia dell’1,5%, mentre il Dax di Francoforte e il Cac40 di Parigi lasciano sul terreno rispettivamente l’1,66% e l’1,5 per cento. Il mese di settembre appena mandato in archivio ha visto la Borsa Usa registrare le perdite più forti rispetto a quelle incassate nel mese in cui è risuonato in tutto il mondo il campanello d’allarme della pandemia Covid-19, ovvero dal mese di marzo del 2020. Nel mese di settembre, lo S&P 500 ha perso il 4,8%, il Dow Jones è arretrato del 4,3% e il Nasdaq Composite ha segnato un ribasso del 5,3%: tutti e tre gli indici azionari hanno sofferto i ribassi più forti dell’anno.
Sui mercati aleggiano ancora i ‘soliti’ timori, tra cui la prospettiva di un inasprimento delle politiche monetarie delle grandi banche centrali, le pressioni inflazionistiche e le difficoltà finanziarie del gruppo cinese Evergrande. La seduta di oggi sarà poi movimentata da diverse indicazioni. Nel corso della mattina verranno diffusi l’indice Pmi manifatturiero in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed Eurozona, ma ancora più importante sarà l’aggiornamento sull’inflazione nell’Eurozona a settembre, che dovrebbe salire ancora al 3,3% su base annua. Dagli Stati Uniti giungeranno nel pomeriggio le spese e i redditi delle famiglie, l’Ism manifatturiero e la fiducia delle famiglia calcolata dall’Università del Michigan.