Caro mutui e Bce: quando scendono le rate? Attenzione anche al caro affitti
Le rate mensili dei mutui sono aumentate, mediamente, di 400-500 euro a seguito della stretta monetaria intrapresa dalla Bce.
Ad essere interessati da questi aumenti è il 12,5% delle famiglie italiane.
Questi sono alcuni dei dati messi in evidenza da una recente ricerca di Kruk Italia, secondo la quale l’impennata dei tassi di interesse ha avuto un forte impatto anche sugli affitti.
Gli aumenti di mutui e canoni di locazione hanno avuto un forte impatto sulle dinamiche di spesa degli interessati, tanto che oltre il 63% ha deciso di rinunciare alle spese non strettamente necessarie per poter far fronte al finanziamento contratto.
Un quarto degli interessati, invece, ha dovuto attingere ai propri risparmi, mentre almeno il 10% degli italiani ha dovuto chiedere aiuto ai parenti.
In quale modo è possibile affrontare una situazione del genere? Ma, soprattutto, come se ne esce?
Quanto pesa il caro mutui
Quanto pesa il caro mutui sulle tasche delle famiglie?
Stando alla ricerca effettuata da Kruk Italia, oggi come oggi, ogni famiglia arriva a pagare una rata di 750 euro contro i 456 euro che doveva pagare nel corso del mese di gennaio 2022.
Siamo davanti ad un aumento del 64,46%.
La BCE si è presa una pausa, che permetterà un rallentamento della crescita dei tassi registrata nel corso degli ultimi due anni.
Per poter intravedere un calo, però, è necessario aspettare la fine del 2024, sempre che non arrivino ulteriori aumenti prima di questo termine.
I consumatori – stando alla ricerca Kruk Italia – sono ben consapevoli degli aumenti dei tassi variabili (almeno il 76% degli intervistati).
Il 50%, però, ritiene che non riuscirà a percepire alcun tipo di vantaggio da un’eventuale rinegoziazione del proprio mutuo.
Ma a quanto ammontano, mediamente, gli aumenti a cui devono far fronte le famiglie ogni mese per pagare le rate del proprio finanziamento? Vediamo:
- nel 56% dei casi l’aumento è stato pari a 100 euro;
- nel 31% tra i 200 ed i 300 euro;
- nel 12,5% tra i 400 ed i 500 euro.
Questi aumenti hanno comportato – almeno per il campione preso in considerazione dalla ricerca – la rinuncia delle spese non strettamente necessarie (62,5%).
Il 25%, invece, ha dovuto mettere mano ai risparmi, mentre il 12,55% ha dovuto chiedere un prestito ai parenti.
Pesa anche il caro affitti
I problemi sorgono anche per i soggetti che sono in affitto, che hanno dovuto affrontare pesanti aumenti.
I canoni di locazione per un bilocale sono aumentati del 36%, mentre quelli per una camera singola in una residenza condivisa del 23%. La spesa media in questi casi è pari, rispettivamente, a 500 euro e 800 euro.
Mediamente gli aumenti dei canoni di locazione sono stati i seguenti:
- 100 euro per il 69% degli interessati;
- tra 200 e 300 euro per il 25%;
- 500 euro per il 6%-
Come salvarsi dai rincari
È possibile, in qualche modo, salvarsi dal caro mutui e dagli aumenti degli affitti?
Non proponiamo una ricetta univoca anche perché ogni situazione è a sé e merita una soluzione tailor-made – spiega Luca Pagani, Regional Manager di KRUK Italia -. Tuttavia ci permettiamo di suggerire alcune linee guida utili nella gran parte dei casi.
Sono tre, sostanzialmente, i consigli che è utile seguire:
- non negare la situazione. Non serve a niente nascondere la testa sotto la sabbia, nella speranza che tutto passerà e che la situazione si risolva da sola. Qualsiasi creditore preferirebbe una cifra più contenuta che l’insolvenza;
- contattare la banca. Non appena ci si accorge di essere insolventi è necessario contattare la banca o il proprietario di casa. È utile spiegare la situazione e rinegoziare gli accordi. Sicuramente non si è davanti ad una trattativa facile, ma è necessaria;
- rinegoziare la rata. Per farlo correttamente è necessario comprendere quanto si è in grado di versare e per quanto tempo è possibile sostenere quella determinata cifra. È bene fare queste considerazioni anche quando non si è ancora insolventi – anzi è proprio il momento giusto per farlo – ma si comprende che si ha difficoltà nell’affrontare gli impegni presi.