Lamborghini: la settimana corta arriva anche qui. E i salari saranno più alti
Nella notte tra lunedì 4 e martedì 5 dicembre è stata siglata un’intesa storica alla Lamborghini.
Rsu, sindacati ed impresa hanno firmato un’ipotesi di accordo attraverso il quale viene introdotta la settimana corta.
Le trattative sono durate grossomodo un anno e nel corso dei prossimi giorni il testo verrà presentato ai lavoratori dell’azienda. L’obiettivo è quello di sottoporlo ad un referendum confermativo.
Sicuramente uno dei capitoli più importanti dell’accordo raggiunto alla Lamborghini è costituito dalla settimana corta, che prevede una riduzione dell’orario di lavoro.
Non solo: è previsto un aumento del salario annuale, cinquecento nuove assunzioni e verranno consolidati i diritti e la tutela delle differenze.
Alla Lamborghini arriva la settimana corta
Come funziona la settimana corta alla Lamborghini?
L’orario verrà ridotto attraverso l’alternarsi di settimane con cinque giorni lavorativi ed altre con quattro.
Ad essere coinvolto saranno il personale di produzione che lavora su due turni (la mattina e il pomeriggio) e i dipendenti del turno centrale.
Complessivamente è prevista la riduzione di 22 giornate lavorative nel corso dell’anno.
Per il personale che lavora sui tre turni – mattina, pomeriggio e notte – ci saranno una settimana da cinque giorni e due settimane da quattro.
Anche in questo caso ad essere coinvolto è il personale di produzione e quello ad esso legato: la riduzione complessiva è di 31 giornate lavorative, 16 in meno per gli operai che non sono collegati alla produzione e 12 per gli impiegati.
Oltre alla settimana corta, questi ultimi potranno usufruire di dodici giornate in smart working ogni mese.
Salari e premi: è previsto l’aumento
I lavoratori della Lamborghini beneficeranno anche di un aumento del premio di continuità di risultato annuale, che è destinato a passare a 2.200 euro nel 2026 contro i 332 euro del 2022.
È previsto nel dettaglio un aumento di :
- 1.000 euro nel 2023;
- 1.400 euro nel 2024;
- 1.800 euro nel 2025.
Per quanto riguarda il Premio di Risultato risulterà essere pari a 4.000 euro.
Il nuovo contratto prevede anche una serie di aumenti di varie indennità legate alla produzione.
Lo scopo è quello di andare a valorizzare le competenze dei dipendenti.
La quota annuale ai dipendenti, in aggiunta al salario, salirà, in questo modo, da 13.500 euro a 16.000 euro: 4.000 euro sono variabili, mentre 12.000 euro sono certi.
Il pagamento della busta paga di novembre 2023 è previsto per lunedì 11 dicembre 2023: in questa occasione verrà erogato un premio straordinario, che è collegato ai 60 anni dell’azienda.
I lavoratori si devono aspettare un premio di 1.063 euro.
Sono previste, inoltre, 500 nuove assunzioni in tutta Italia.
Fiom e Fim sottolineano che questa è una vittoria importante. In un comunicato congiunto spiegano che:
L’azienda si impegnerà per un concreto miglioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto. Questo si articolerà tramite il contrasto ai contratti pirata e incentivando accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità del sito produttivi. Infine, la trattativa ha portato all’introduzione di vari strumenti per il sostegno alla genitorialità e per il contrasto alla violenza di genere. Per quanto riguarda il primo, verranno creati dei permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un bambino e per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, oltre che un aumento del 10% del contributo aziendale per il congedo parentale che arriva all’80% della retribuzione.
La settimana corta oltre alla Lamborghini
Sono ancora poche le aziende che hanno adottato la settimana corta nel nostro paese. Ciò non toglie, comunque vada, che stia cambiando radicalmente il modo di lavorare. Anche se gli esperimenti in questo senso sono ancora pochi, crescono i tentativi di introdurre delle vere e proprie sperimentazioni.
Oltre alla Lamborghini, ci ha già pensato Essilor Luxottica, che ha deciso di sperimentare la settimana corta, permettendo ai dipendenti di lavorare per 20 settimane quattro giorni invece che cinque. La riduzione dell’orario del lavoro è sostenuto, in gran parte, dalla stessa azienda e misura minima dai dipendenti, che utilizzano dei permessi individuali retribuiti.
Anche Intesa Sanpaolo ha introdotto un pacchetto che prevede una maggiore flessibilità nell’orario di entrata e di uscita dal lavoro, la distribuzione degli orari su quattro giorni invece che cinque, così come è stato previsto dal contratto dei bancari.