Imu, se la casa è occupata non bisogna pagarla
La seconda rata dell’Imu di quest’anno deve essere versata entro il 18 dicembre 2023.
I contribuenti hanno, almeno sulla carta, due giorni in più perché la consueta scadenza del 16 dicembre cade di sabato: il termine è stato quindi prorogato al lunedì successivo.
L’Imu è una vera e propria patrimoniale sugli immobili che prevede, come ricorda Confedilizia, il versamento di 22 miliardi di euro ogni anno.
L’imposta è stata introdotta dal governo Monti nel 2012 e ha pesato su famiglie ed imprese per un valore complessivo pari a 270 miliardi di euro.
Nel caso in cui fosse rimasta l’Ici, sottolinea Confedilizia, i contribuenti avrebbero dovuto versare 160 miliardi in meno.
Imu, il versamento di dicembre
Il versamento dell’Imu, che deve essere effettuato a dicembre, è il saldo dell’imposta dovuta per tutto il 2023.
È previsto l’eventuale conguaglio sulla prima rata corrisposta, che si basa sulle delibere comunali che sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso 28 ottobre 2023.
L’Imu di quest’anno, però, presenta alcune novità rispetto a quella degli scorsi anni.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una nuova esenzione: non devono versare l’imposta i contribuenti che siano proprietari di immobili che non sono utilizzabili o non disponibili.
I diretti interessati, per poter accedere a questo beneficio, devono aver presentato una denuncia all’autorità giudiziaria per i reati previsti dai seguenti articoli del Codice Penale:
- 614, secondo comma: violazione di domicilio;
- 633: invasione di terreni o edifici.
È possibile evitare di pagare l’Imu, in altre parole, nel caso in cui per l’occupazione abusiva sia stata presentata una regolare denuncia.
O, in alternativa, sia stata avviata un’azione giudiziaria penale.
Uno degli adempimenti più importanti che il contribuente deve espletare – per poter evitare di pagare l’Imu – è comunicare al Comune dove è collocato l’immobile di essere in possesso dei requisiti per l’esonero dal pagamento.
La comunicazione deve essere effettuata utilizzando le apposite modalità telematiche, che sono state stabilite con un Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Le esenzioni temporanee del 2023
È bene ricordare, che per il 2023, ci sono inoltre delle esenzioni temporanee dal pagamento dell’Imu, che coinvolgono i soggetti proprietari di immobili ubicati nei territori:
- colpiti dal sisma del 2017. Nello specifico i comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, colpiti dal sisma del 2017;
- colpiti dal sisma del 2012, nei comuni dell’Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto;
- colpiti dal sisma del 2016, nei comuni dell’Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria;
- colpiti dal sisma del 2009 nei comuni dell’Abruzzo. L’esenzione, in questo caso, è valida nel caso in cui i fabbricati siano distrutti o siano oggetto di ordinanza sindacali di sgombero perché risultano essere completamente o parzialmente inagibili.
Imu: una vera e propria patrimoniale
A puntare il dito contro l’Imu è Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, il quale spiega che
l’Imu è una patrimoniale e, come tutte le patrimoniali, è progressivamente espropriativa del bene colpito: non bisogna farci l’abitudine. L’eliminazione dell’imposta per gli immobili occupati abusivamente a seguito di reati è l’affermazione di un principio di civiltà. Ma ora l’esenzione va estesa a ogni ipotesi di occupazione senza titolo dell’immobile, come in caso di locazione. E poi deve iniziare un’opera di graduale riduzione del carico di questo macigno fiscale che grava sul risparmio degli italiani.