Finanza La Bce lascia fermi i tassi. Cosa cambia per le famiglie ed i mutui

La Bce lascia fermi i tassi. Cosa cambia per le famiglie ed i mutui

15 Dicembre 2023 12:58

La Banca Centrale Europea (Bce) si è presa una nuova pausa nell’ultima riunione del 2023 e ha lasciato i tassi fermi al 4,5%. Una scelta attendista, che però, almeno per il momento, non è detto che porti ad un taglio in tempi rapidi. Ma questo cosa comporta per i mutui? Quale impatto avrà sulle rate dei finanziamenti che le famiglie devono versare ogni mese?

I costi che i consumatori devono affrontare per i mutui continuano ad essere alti. Una prima riduzione – legata alle scelte prese proprio dalla Bce – potrebbe arrivare non prima della metà del prossimo anno.

Tassi fermi. Cosa accade per i mutui?

Una prima riduzione dell’inflazione ha portato le principali banche centrali a prendersi una pausa. L’orientamento sembrerebbe quello di ridurre i tassi dal 2024, anche se, per molti esperti, ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che questo possa avvenire. Non prima della primavera o dell’estate del prossimo anno. Per il momento è importante sottolineare che sia la Bce che la Fed hanno deciso di sospendere la politica di rialzo dei tassi.

In ogni caso per i consumatori sembra arrivare un segnale decisamente positivo: i tassi di riferimento si sono stabilizzati ed è iniziato un primo calo del costo effettivo dei mutui. Una situazione che, almeno secondo molti esperti, potrebbe portare a riconsiderare l’acquisto di un nuovo immobile: nei prossimi mesi si accende la prospettiva di un calo dei tassi di interesse.

I tassi dei mutui si stanno finalmente abbassando grazie alla stabilizzazione dell’inflazione nella zona euro (a novembre solo +0,8% in Italia e +2,4% in Eurozona) e alla decisione della Banca Centrale Europea di mantenere i tassi stabili nell’ultima riunione di politica monetaria del 26 ottobre – spiega Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it -. I tassi fissi medi hanno segnato una discesa dal 4,13% di ottobre 2023 al 3,85% dell’ultima rilevazione di dicembre; si tratta del primo calo per due mesi consecutivi da oltre un anno, un auspicio decisamente positivo per il mercato.

Cosa cambia per le famiglie

La decisione della Bce quali conseguenze avrà per le famiglie che hanno contratto un mutuo? Per quanti lo hanno sottoscritto a tasso fisso, non cambia nulla. Il tasso continua a rimanere quello fissato nel giorno in cui è stato sottoscritto il finanziamento. Sicuramente uno dei vantaggi di chi ha scelto questo tipo di prodotto è che la rata non cambia quando si attraversano dei periodi di grande crescita dei tassi.

Diversa, invece, è la situazione per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile. La rata viene ridefinita periodicamente – generalmente ogni mese – andando a sommare lo Spread, che rimane sempre uguale, all’Euribor del periodo di riferimento. Quando questo aumenta o cala, determina le conseguenti oscillazioni delle rate dei mutui.

Secondo Altroconsumo le famiglie che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile sono ancora in tempo per effettuare una surroga del proprio mutuo e passare ad un tasso fisso. Secondo l’associazione questa costituisce ancora una buona possibilità, perché permetterebbe di ridurre immediatamente il costo della rata mensile, che altrimenti scenderebbe solo nell’arco dei prossimi dodici mesi.

Ricordiamo che la surroga è un’operazione che permette di rinegoziare completamente il mutuo, cambiando banca. Il debito viene trasferito presso un altro istituto di credito, dove verrebbero variati la tipologia del mutuo, il tasso d’interesse e la sua durata. In alternativa è possibile rinegoziare il mutuo con la stessa banca, chiedendo il passaggio da un prodotto a tasso variabile ad uno a tasso fisso. In entrambi i casi è possibile riuscire a modificare le caratteristiche del prodotto scelto.

Fotografia mensile Abi: tassi mutui salgono al 4,48% a novembre

Intanto dopo i numeri della Banca d’Italia sui mutui arrivano oggi anche quelli dell’Abi. Nel consueto rapporto mensile l’associazione mette in evidenza che il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,48% rispetto al 4,35% del mese di ottobre. Nel capitolo 2tassi d’interesse sui prestiti”, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,55%, ad ottobre era il 5,46%; e infine il tasso medio sul totale dei prestiti ha raggiunto il 4,75% dal precedente 4,71%.

Tra le prima indicazioni dell’Abi, presentando i nuovi numeri nel report di dicembre, il fatto che “i più recenti dati, relativi agli andamenti dell’economia dell’area dell’euro e di quella italiana, continuano a mostrare che gli effetti della politica monetaria restrittiva realizzata dalla Bce si stanno manifestando. Gli effetti possono cogliersi anche nel mercato bancario in Italia”.