Finanza Come funziona la cessione del quinto dello stipendio o della pensione

Come funziona la cessione del quinto dello stipendio o della pensione

11 Gennaio 2024 16:37

Crescono i tassi da applicare per la cessione del quinto della pensione. Il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha fissato le nuove percentuali di riferimento, che sono state prontamente comunicate dall’Inps attraverso il messaggio n. 92 del 9 gennaio 2024.

I nuovi tassi, che verranno applicati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 ed il 31 marzo 2024, sono pari al 13,68% per un importo inferiore a 15.000 euro. Quando la cifra è superiore, invece, sono pari al 9,77%. Ma vediamo nel dettaglio: scopriamo cosa cambia per i pensionati e come funziona la cessione del quinto, che può anche essere o sullo stipendio.

Cessione del quinto sulla pensione: i nuovi tassi

L’Inps, attraverso il messaggio n. 92 del 9 gennaio 2024, ha comunicato i nuovi valori dei tassi per la cessione del quinto della pensione, i quali devono essere applicati nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 marzo 2024.

I tassi da applicare sono così articolati:

  • per importi fino a 15.000 euro, i tassi medi sono 13,68%;
  • per importi oltre i 15.000 euro: 9,77%.

Per i TAEG sono state definite delle soglie in base all’età del pensionato e alle classi di importo dei prestiti:

  • fino a 59 anni: 9,92% fino a 15.000 euro, 7,94% oltre questa cifra;
  • tra i 60 ed i 64 anni: 10,72% fino a 15.000 euro, 8,94% oltre questa cifra;
  • tra i 65 ed i 69 anni: 11,52% fino a 15.000 euro, 9,54% oltre questa cifra;
  • tra i 70 ed i 74 anni: 12,22% fino a 15.000 euro, 10,24% oltre questa cifra;
  • tra i 75 ed i 79 anni: 13,02% fino a 15.000 euro, 11,04% oltre questa cifra;
  • oltre i 79 anni: 21,10% fino a 15.000 euro, 16,25% oltre questa cifra.

Come funziona la cessione del quinto

Quando si parla di cessione dello stipendio, ci si riferisce ad una particolare forma di prestito personale, che è rimborsabile con un quinto del netto della pensione o dello stipendio. Il finanziamento viene estinto, infatti, con una trattenuta diretta dal cedolino della pensione o dalla busta paga. Sarà direttamente il datore di lavoro o l’ente che eroga la pensione a rimborsare la rata mensile del soggetto che ha beneficiato del prestito personale.

La particolarità della cessione del quinto è che il beneficiario del prestito non è obbligato a versare in prima persona la rata mensile. Ma delega questo adempimento al datore di lavoro o all’Inps. Questa, sostanzialmente, è la principale differenza che intercorre tra la cessione del quinto ed un prestito personale.

È possibile accedere a questa formula solo e soltanto se il richiedente è in possesso di determinati requisiti, tra i quali ci sono:

  • la presenza di una contribuzione fissa e continuativa;
  • la rata mensile non potrà essere superiore alla quinta parte della retribuzione netta;
  • presenza di una copertura assicurativa obbligatoria.

Nel caso in cui i richiedenti non siano in possesso dei requisiti appena accennati, non possono accedere alla cessione del quinto.

Le differenze rispetto ad un prestito personale

Per poter accedere alla cessione del quinto il richiedente deve effettuare alcuni passaggi:

  • richiesta. il pensionato o il dipendente cerca il prodotto di suo interesse sul mercato. Una volta individuato presenta la domanda per accedere alla cessione del quinto, corredata dai documenti necessari (carta d’identità, codice fiscale, cedolino della pensione o busta paga e dichiarazione dei redditi);
  • istruttoria. A questo punto l’istituto procede con l’istruttoria della domanda. Analizza la documentazione ricevuta e conferma i termini del preventivo: se questi sono ritenuti congrui coinvolge la compagnia assicurativa;
  • emissione polizza. Il passo successivo coinvolge l’assicurazione, che verifica la fattibilità della richiesta. Nel caso in cui il rischio sia sostenibile emette la polizza a garanzia dell’operazione;
  • notifica. Il beneficiario del prestito sottoscrive il contratto, che dovrà essere portato a conoscenza del datore di lavoro o dell’ente che eroga la pensione attraverso una notifica;
  • emissione benestare. L’ultimo via libera spetta al datore di lavoro o all’ente che eroga la pensione, che devono verificare che il contratto rispetti i termini di legge. A questo punto verrà disposto il pagamento della rata da una certa data, informandone l’istituto erogante.

I pro e contro

Rispetto ad un prestito personale la cessione del quinto ha delle tempistiche più lunghe. Ma ha un vantaggio: permette di accedervi anche quando il richiedente è segnalato sulle banche dati per per essere un cattivo pagatore. Il pagamento, infatti, è a carico del datore di lavoro e, quindi, il rischio di insoluti viene spostato su quest’ultimo.

La cessione del quinto presenta un’altra serie di vantaggi, tra i quali:

  • rispetto ai normali finanziamenti il denaro costa mediamente di meno;
  • per la banca o la finanziaria erogante il profilo di rischio è basso;
  • le trattenute sulla busta paga o sulla pensione eliminano il rischio insoluto del richiedente;
  • la copertura assicurativa tutela la banca e libera gli eredi dalle eventuali obbligazioni.