JP Morgan, le prospettive del dollaro tra breve e lungo termine
Bene nel breve termine, meno nel lungo periodo. Questa in estrema sintesi l’analisi sul dollaro statunitense fornita da JP Morgan, che comunque lo valuta come un asset strategico per diversificare il proprio portafoglio investimenti.
L’inizio del tapering della Fed potrebbe coincidere con una moderata fase di rafforzamento del dollaro. A fine 2022 il primo rialzo dei tassi potrebbe agire da ulteriore catalizzatore di un rafforzamento del dollaro. La prospettiva di rialzo dei tassi della Fed e il generale contesto di tassi bassi a livello globale continua ad alimentare dei flussi verso i Treasury che sostengono il dollaro.
Tuttavia nel lungo termine, il dollaro potrebbe risentire di importanti appuntamenti che arriveranno entro fine anno tra cui l’innalzamento del tetto del debito e la discussione al congresso del nuovo piano infrastrutturale del Presidente Biden di 3.500 miliardi di dollari. Anche se il piano di investimenti non sarà approvato integralmente, come pensiamo, lo scenario che si apre nei prossimi anni è di un Paese che sarà caratterizzato da una fase crescente di debiti. Ciò riporta in primo piano il tema dei debiti gemelli che si concilia con un trend di lungo termine del dollaro debole.
In ottica di diversificazione detenere una componente in dollari può essere strategico. I rischi di un investimento in dollari dipendono dal fatto che i trend delle valute sono sempre più mutevoli rispetto a quelli delle classi di investimento.