Finanza Personale Casa Compravendite, ancora un calo nel secondo trimestre del 2023: -16 su base annua. Mutui giù del 35,3%

Compravendite, ancora un calo nel secondo trimestre del 2023: -16 su base annua. Mutui giù del 35,3%

14 Febbraio 2024 17:31

L’anno appena passato è stato molto complesso dal punto di vista dei mutui; la Banca centrale europea (BCE) per tutta la prima parte dell’anno ha sempre alzato i tassi di interesse, mettendo in difficoltà chi ha un mutuo a tasso fisso ma anche tutto il settore immobiliare in generale. Gli aumenti si sono fermati solo a ottobre, quando dopo 10 aumenti consecutivi si è deciso di sospendere il rialzo. La frenata dell’inflazione e il rallentamento dell’economia dovrebbero ora spingere la Banca centrale europea a ridurre i tassi, anche se nulla è ancora certo.

L’aumento dei tassi ha così avuto un inevitabile impatto sui mutui e sulle compravendite, come ha potuto osservare anche l’Istat: nel secondo trimestre del 2023, le convenzioni notarili riguardanti la compravendita e altri atti traslativi per unità immobiliari hanno registrato una diminuzione del 4,1% rispetto al trimestre precedente e del 16% su base annua. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e ipoteche immobiliari hanno subito una contrazione del 7,3% rispetto al trimestre precedente e del 35,3% su base annua. I dati sono stati diffusi dall’Istat e si riferiscono al periodo aprile-giugno.

Compravendite immobiliari: la divisione per tipologia e zona geografica

Nel secondo trimestre del 2023, sono state registrate 235.725 convenzioni notarili relative alla compravendita e ad altri atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è del -4,1% rispetto al trimestre precedente, mentre su base annua, calcolata sul dato non destagionalizzato, è del -16,0%.

Nella tabella relativa alle compravendite di unità immobiliari a uso abitativo, osservando la situazione nelle zone del Paese, si osserva che nel Nord Ovest la discesa è del -5,9%, nel Nord-est -5,1%, al Sud -4,1% e il Centro a -2,4%, con l’eccezione delle Isole che sono le uniche con il segno più e che rimangono sostanzialmente stabili (+0,1%). In calo anche il settore economico su scala nazionale: Nord-ovest -5,4%, Isole -3,2%, Centro -3,0%, Sud -0,6%, Nord-est -0,4%.

A livello territoriale, il settore abitativo segna variazioni negative su base annua in tutto il Paese: Nord Ovest -21,6%, Centro -17,8%, Sud -14,8%, Nord Est -13,8%, e Isole -5,5%. Il settore economico registra una diminuzione nel Nord-ovest (-6,5%), Centro (-6,4%), e nelle Isole (-4,2%), mentre mostra un aumento nel Nord-est (+6,2%) e al Sud (+4,9%). Le compravendite nel settore abitativo diminuiscono sia nei grandi che nei piccoli centri (rispettivamente -20,9% e -13,5%), mentre nel settore economico, diminuiscono nei grandi centri (-6,6%) e aumentano nei piccoli (+2,1%).

Il 94% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili ad uso abitativo (221.514), il 5,7% ad uso economico (13.373) e lo 0,4% ad uso speciale e multiproprietà (838), per un totale quindi di 235.725 compravendite effettuate nel II trimestre 2023. Comparato con il II trimestre 2022, le transazioni immobiliari registrano una diminuzione del 16% del totale (l’anno scorso erano state 280.490), del -16,7% nel settore abitativo e del -1,5% in quello economico.

Mutui in calo

Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare ammontano a 78.512. Rispetto al trimestre precedente, si registra una variazione percentuale negativa del -7,3% su base destagionalizzata e una diminuzione del -35,3% su base annua. Questo declino coinvolge l’intero territorio, con diminuzioni sia congiunturali (Sud -9,5%, Nord-ovest -8,4%, Nord-est -7,6%, Isole -6,3% e Centro -3,9%) che annuali (Nord-ovest -40,6%, Centro -36,2%, Sud -32,5%, Nord-est -30,4%, Isole -27,6%, città metropolitane -39,5% e piccoli centri -31,7%).

Che i mutui siano in calo lo conferma anche il Barometro CRIF; nel corso del 2023 la domanda di mutui da parte delle famiglie italiane è rimasta costantemente in ribasso, registrando un calo del -17,2% nell’arco dell’intero anno. Tuttavia, l’aumento graduale dei tassi di interesse ha spinto le famiglie a optare per operazioni di surroga. Nel mese di settembre, il fenomeno delle surroghe ha segnato un decremento del -5,2%, mentre i nuovi mutui concessi sono diminuiti del -24,0%.

Per quanto riguarda l’importo medio richiesto, si è mantenuto sostanzialmente stabile (+0,1%), raggiungendo complessivamente 144.659 euro. Da notare che nel mese di dicembre si è registrato un ulteriore aumento del +5,0%, portando l’importo medio a un record di 152.550 euro. Pertanto, sia il dato annuale che quello mensile rappresentano valori di picco mai raggiunti negli ultimi 10 anni.