Finanza Assegno unico, rischio taglio se non si invia l’Isee aggiornato: cosa fare per evitarlo

Assegno unico, rischio taglio se non si invia l’Isee aggiornato: cosa fare per evitarlo

26 Febbraio 2024 16:12

Per i beneficiari dell’assegno unico, la data da cerchiare in rosso nel calendario è quella del 29 febbraio. Una scadenza da tenere assolutamente in mente, per non rischiare di ricevere un importo inferiore a quanto ci si aspetta. Ottenere un bonus fiscale non significa poter ignorare completamente le scadenze e rimanere all’oscuro di possibili cambiamenti. I beneficiari rischiano infatti di ricevere un importo minimo di 57 euro se non tengono conto di alcuni dettagli cruciali.

Questo riguarda coloro che, dopo il 29 febbraio, non avranno ancora presentato il nuovo modello Isee aggiornato. È importante ricordarlo, poiché ci avviciniamo alla prima finestra di scadenze per il sostegno garantito come contributo per i figli a carico.

Come aggiornare il modello Isee e come inviare la Dichiarazione Sostitutiva Unica

Il modello Isee rappresenta l’indicatore della propria situazione economica, con validità annuale, e quello relativo al 2023 è effettivamente scaduto a dicembre scorso. Chiunque riceva benefici di qualsiasi tipo, che richiedano la presentazione di tale modulo, deve procurarsi la versione aggiornata per l’anno corrente.

Come già accennato, mancano solo pochi giorni per evitare di ricevere la quota minima. È quindi fondamentale ottenere il modulo il prima possibile. Per ridurre i tempi di attesa, è possibile presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica in modalità precompilata. A tal fine, esiste un servizio digitale dedicato, accessibile tramite il Portale unico Isee. Questo facilita notevolmente la compilazione, semplificando il processo e utilizzando le informazioni fornite da Agenzia delle Entrate e INPS.

Tuttavia, c’è una buona notizia: non è ancora troppo tardi. Esiste infatti una seconda possibilità che consente ai cittadini in ritardo di mettersi in regola. Potenzialmente, è possibile inviare la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 30 giugno 2024. Se questa seconda data viene rispettata, diventa cruciale ai fini del bonus, e si otterrà un aggiornamento degli importi già erogati nei mesi precedenti del 2024, con calcolo retroattivo a partire dal mese di marzo.

Assegno unico, le informazioni utili e le date dei pagamenti

La data di scadenza indicata non comporta il decadimento del bonus, poiché dal 2023 è in vigore il rinnovo automatico della domanda per i beneficiari dell’assegno unico. L’erogazione avviene automaticamente per coloro che già ne beneficiano, sebbene siano tenuti a comunicare eventuali variazioni all’INPS. Ecco esattamente a cosa serve la presentazione del nuovo modello Isee 2024.

Tuttavia, ci sono delle condizioni da rispettare. È necessario dimostrare che tutti i figli che permettono di ottenere il bonus frequentino un istituto scolastico o un corso professionale. Considerando la fascia d’età fino ai 21 anni, sarà accettato anche un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito inferiore a 8.000 euro annui.

Per quanto riguarda i genitori, possono beneficiare del bonus tutte le categorie di lavoratori, dai dipendenti agli autonomi, fino ai disoccupati e ai pensionati. L’assegno varia da un minimo di 57 euro, per chi ha un Isee superiore a 45.574,96 euro, a un massimo di 199,4 euro per chi ha un reddito fino a 17.090,61 euro.

Di seguito sono riportate le date di pagamento dell’assegno unico per i prossimi del 2024:

Mensilità
Date di pagamento
Marzo 2024 18, 19 e 20
Aprile 2024 17, 18 e 19
Maggio 2024 15, 16 e 17
Giugno 2024 17, 18 e 19

Per i nuovi richiedenti dell’Assegno Unico Universale, la prima rata sarà erogata nell’ultima settimana del mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda. Nella stessa data di erogazione della prima rata, verrà accreditato anche l’importo delle rate spettanti nel caso in cui l’assegno abbia subito un conguaglio, sia a credito che a debito.

A chi è rivolto e i requisiti

L’Assegno unico e universale è destinato alle famiglie con figli minorenni a carico, incluso il periodo dal settimo mese di gravidanza per i nuovi nati. Inoltre, spetta per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni, a condizione che soddisfi determinati requisiti. Questi includono il fatto che il figlio frequenti un corso di formazione scolastica, professionale o di laurea, svolga un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito inferiore a 8.000 euro annui, o sia registrato come disoccupato o stia cercando lavoro. Tale assegno si applica anche a ciascun figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

L’Assegno unico e universale per i figli a carico è destinato a tutte le categorie di lavoratori, inclusi dipendenti, autonomi, pensionati e disoccupati. Al momento della presentazione della domanda e durante l’intero periodo di percezione del beneficio, è necessario che il richiedente soddisfi congiuntamente i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, oltre al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.