Salasso rate mutui, salite del 119% in due anni: famiglie costrette a tagliare le spese
La situazione sul fronte mutui resta ad alta tensione. L’inflazione fa ancora paura anche se la sua morsa si sta allentando, ma per le famiglie italiane il pagamento del mutuo rappresenta ancora una spesa molto onerosa.Tanto che molti rischiano di dover saltare dei pagamenti, e nella peggiore delle ipotesi perdere così all’asta la casa. Per la precisione, un italiano su quattro teme di poter avere difficoltà nel 2024 a rispettare regolarmente il rimborso delle rate. Il tutto mentre si attende l’avvio del ciclo dei tagli dei tassi della Banca Centrale (Bce) che, secondo le attese del mercato, dovrebbe annunciare questa mossa a giugno.
È quello che emerge dalla prima edizione dell’Osservatorio SalvaLaTuaCasa realizzato da Nomisma per la società benefit Save Your Home; negli ultimi due anni, a causa dei tassi variabili, le rate dei mutui sono aumentate fino al 119%. Questo, combinato con la diminuzione del reddito disponibile, sta mettendo a dura prova i bilanci familiari, con un quarto dei nuclei familiari che potrebbe lottare quest’anno per pagare le rate. Questo impatto si riflette anche sulle priorità di spesa delle famiglie, con una maggiore enfasi sulle necessità di base come le bollette e il cibo, a discapito di attività ricreative, culturali, sportive, abbigliamento e vacanze.
La situazione delle famiglie italiane
Per analizzare la situazione finanziaria delle famiglie italiane, l’osservatorio ha suddiviso in quattro categorie distinte le famiglie italiane: quelle “solide”, caratterizzate da una stabilità finanziaria e una sicurezza economica; le “famiglie resilienti”, in grado di affrontare eventuali sfide finanziarie senza subire gravi conseguenze e possono rapidamente riprendersi da esse; le “famiglie in bilico”, che si trovano in una situazione finanziaria precaria e instabile e le “famiglie insolventi”, che versano in uno stato di insolvenza finanziaria e non sono in grado di onorare i propri debiti.
L’indagine ha evidenziato che le famiglie in bilico e quelle insolventi, complessivamente costituenti il 16% delle famiglie analizzate e corrispondente a circa la metà delle 25,7 milioni di famiglie nel paese, si trovano in una condizione di particolare criticità, caratterizzata dal pagamento irregolare delle rate e con il rischio di non farcela più a breve termine. In particolare, l’analisi ha rivelato che una percentuale significativa delle famiglie in bilico e insolventi ha dichiarato di avere in corso prestiti finalizzati all’acquisto di beni o servizi. Inoltre, un altro segmento importante di queste famiglie ha indicato di avere prestiti legati a necessità di liquidità senza uno scopo predeterminato. Un ulteriore fattore critico è rappresentato dalla presenza di rateizzazioni di pagamento tramite carta revolving o dilazioni “Buy Now Pay Later”.
Queste difficoltà finanziarie sono principalmente attribuibili all’aumento dell’inflazione, che ha portato, nell’arco degli ultimi due anni, a un incremento delle rate dei mutui e dei prestiti variabili compreso tra il 35% e il 119%. Nel corso del 2023, la percentuale di famiglie con rate superiori a 700 euro è salita dal 27% all’inizio dell’anno al 40% alla fine dello stesso anno.
E si tagliano le spese: in primis tempo libero e cultura
Per far fronte alla situazione economica attuale, molte famiglie stanno adottando strategie di risparmio, concentrando i loro sforzi sul taglio delle spese non essenziali. Le riduzioni più significative riguardano le spese per il tempo libero, che registrano una diminuzione del 28%, con un calo ancora più marcato del 49% per le famiglie in bilico. Le spese destinate alle attività culturali subiscono un taglio del 26%, mentre quelle per le attività sportive diminuiscono del 13%. Anche l’abbigliamento subisce una riduzione dell’11%, e le spese per le vacanze si riducono del 5%, con un calo ancor più marcato rispettivamente del 19% e del 20% per i nuclei familiari in bilico e insolventi.
Contestualmente, la maggior parte delle risorse finanziarie viene dirottata verso le voci di spesa considerate essenziali. Le utenze domestiche registrano un aumento del 57%, evidenziando la priorità nel garantire il mantenimento delle necessità fondamentali come l’elettricità, l’acqua e il gas. Le spese alimentari aumentano del 28%, riflettendo una maggiore attenzione alla sicurezza alimentare e al mantenimento di una dieta equilibrata. Le attività ricreative per i figli vedono un incremento dell’18%, poiché le famiglie cercano di preservare il benessere e lo sviluppo dei propri figli nonostante le difficoltà finanziarie. Le spese per l’istruzione subiscono un aumento dell’8%, sottolineando l’importanza che le famiglie attribuiscono all’educazione dei propri membri. Infine, le spese per la sanità aumentano del 6%, evidenziando l’impegno nel garantire l’accesso ai servizi sanitari necessari per il benessere familiare.
Un a situazione che crea un sentimento diffuso di preoccupazione, che coinvolge il 60% delle famiglie, con i sentimenti più negativi come la paura e lo smarrimento che sembrano interessare maggiormente le famiglie più fragili.
Insolvenze destinate ad aumentare
Questa situazione è destinata a peggiorare, poiché sebbene l’inflazione abbia rallentato, i prezzi non sono certo in diminuzione. Nomisma prevede nei prossimi mesi un ulteriore peggioramento della qualità del credito e un aumento delle insolvenze, il che probabilmente si rifletterà anche sul mercato delle aste. Secondo le previsioni, nel 2024 le aste saranno comprese tra 160.000 e 180.000, registrando un aumento del 12% rispetto al 2023. L’incremento delle rate dei mutui colpisce in modo più duro gli italiani con mutui a tasso variabile e un reddito annuo lordo fino a 40.000 euro, una fascia che include il 90% dei contribuenti.
“Sono molte le famiglie che oggi hanno problemi con la gestione della rata del mutuo o con altre posizioni debitorie. Il problema è serio e richiede una maggiore attenzione e costante impegno da parte della politica”, hanno dichiarato oggi i deputati Gian Antonio Girelli (PD) e Andrea Casu (PD) in occasione della presentazione alla Camera dell’Osservatorio SalvaLaTuaCasa di Save Your Home, realizzato da Nomisma. “Anche se la morsa dell’inflazione sembra aver leggermente allentato la presa, prosegue l’esposizione delle famiglie italiane a una maggiore e preoccupante fragilità finanziaria e la politica non può restare indifferente. Bisogna agire e farlo subito, anche richiamando il mondo bancario a una maggiore attenzione e comunicazione riguardo la cartolarizzazione a valenza sociale”.