Superbonus e bonus edilizi, il CdM vara una nuova stretta
Ennesimo cambio di passo per il Superbonus: per tenere a freno i costi diventati ormai esorbitanti – e che si esauriranno solo nel lungo periodo – sono state introdotte nuove limitazioni. Il consiglio dei ministri ha varato un provvedimento – da segnalare che non era nemmeno all’ordine del giorno – sul credito edilizio.
Sono stati eliminati gli sconti in fattura e la cessione del credito per tutte le tipologie di bonus che ancora lo prevedevano. Ma soprattutto è stata eliminata la possibilità di accedere all’istituto della remissione in bonis, che avrebbe permesso fino al prossimo 15 ottobre 2024 le eventuali correzioni delle comunicazioni già effettuate con il versamento di una sanzione.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa è cambiato.
Superbonus, arriva lo stop alla cessione del credito
Con il nuovo decreto approvato dal consiglio dei ministri sono stati eliminati tutti gli sconti in fattura e la cessione del credito per tutte le tipologie di bonus edilizi che ancora lo prevedevano. Ma non solo: è stata eliminata la disposizione della rimessione in bonis, uno strumento che avrebbe permesso fino al prossimo 15 ottobre 2024 di effettuare le correzioni delle comunicazioni già intervenute attraverso il pagamento di una minima sanzione
Abbiamo poi previsto – spiega Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze – per tutte le nuove fattispecie una comunicazione preventiva, nel momento in cui si inizia la presentazione del lavoro, in modo da avere un monitoraggio preventivo rispetto al fenomeno e non al momento in cui le fatture vengono caricate sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate. Abbiamo esteso a questa fattispecie la compensazione rispetto ai debiti di coloro che intendono usufruire dei crediti d’imposta rispetto ai debiti effettivamente accertati nei confronti dell’Erario. Se uno ha un ruolo definitivamente accertato prima si compensa su quello.
Il conto del Superbonus è salatissimo
Le misure previste dal nuovo decreto hanno un impatto pesante sul superbonus e sugli altri bonus edilizi, ma hanno uno scopo ben preciso. Quello di chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di una misura che ha avuto un forte impatto sulla finanza pubblica. E i cui effetti potranno essere contabilizzati definitivamente solo tra pochi giorni, nel momento in cui si apriranno le finestre sui lavori che sono stati eseguiti entro lo scorso 31 dicembre 2023.
L’obiettivo di questo dl è mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023 del superbonus, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat di cui siamo ancora in attesa – aggiunge Giorgetti -. Attendiamo i dati definitivi, le sorprese purtroppo su questa vicenda non sono mancate, sempre in negativo. Già il conto è salatissimo, anche se qualcuno in qualche modo è entusiasta. Il prezzo per la finanza pubblica, in particolare l’onere del debito, graverà per diversi anni a venire.
A questo punto gli occhi sono puntati sul Def, il documento di economia e finanza, il cui varo è atteso per il 10 aprile 2024. Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che i conti siano sotto controllo. Il rischio, però, è che il Superbonus possa impattare sul deficit del 2023 più di quanto si possa aspettare, andando ad oltrepassare la soglia del 7,2%, che era stato previsto dall’ISTAT.
Secondo Giorgetti potrebbe essere attesa una crescita dell’1% rispetto dall’1,2% che era stato indicato all’interno della Nadef dell’autunno 2023. Il ministro, sostanzialmente, si è mostrato più ottimista rispetto alle previsioni che sono arrivate dalle istituzioni nazionali ed internazionali, che hanno reso note le seguenti stime:
- Banca d’Italia: +0,6%;;
- Commissione europea: +0,7%;
- Fondo monetario: +0,7%.
Per quanto riguarda il deficit 2024, invece, è probabile che possa rimanere intorno al 4,3%, come è stato indicato in precedenza dalla Nadef.
Quale impatto avrà la nuova stretta del Superbonus
L’eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito andrà ad impattare sulle un numero ancora residuo di soggetti che potevano accedere a queste agevolazioni. Stiamo parlando principalmente degli enti del Terzo settore e dei soggetti che stanno effettuando dei lavori di ricostruzione nelle zone colpite dai terremoti.
Delle eccezioni sostanzialmente minime, ma che stavano avendo un impatto eccessivo sui conti pubblici. Al momento, comunque, rimane ancora l’incognita di come verrà scritto il decreto: solo allora sarà possibile capire chi si possa salvare da questa nuova stretta ai bonus edilizi e al superbonus. E soprattutto se per i contratti già firmati sarà possibile continuare ad utilizzare le vecchie regole.