Deloitte: grazie all’AI assicurazioni svolgeranno un ruolo chiave per il sistema Paese
Il settore assicurativo può beneficiare dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Sono diversi i driver che possono avere un impatto positivo nel mondo insurance e sono costituiti principalmente dal miglioramento del modello operativo in ottica data-driven. Oltre che da un innalzamento del livello del servizio che viene offerto.
Deloitte ritiene che almeno il 60% delle iniziative che sono state intraprese dalle compagnie di assicurazioni nel comparto dell’intelligenza artificiale siano state sviluppate in collaborazione con dei soggetti terzi, tra i quali ci sono dei provider di servizi, insultech, centri universitari e di ricerca.
Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo quale impatto l’IA possa avere nel settore insurance secondo Deloitte.
Intelligenza artificiale, l’impatto nel mondo delle assicurazioni
L’intelligenza artificiale inizia ad avere un impatto importante sul settore insurance. Secondo Deloitte il suo utilizzo può servire a migliorare il modello operativo in ottica data-driven e può contribuire a far evolvere le compagnie da operatori a protagonisti di ecosistemi multidisciplinari. Oltre a contribuire all’innalzamento e miglioramento dei servizi che vengono offerti. Nel 60% dei casi le iniziative in ambito AI, su cui hanno lavorato le compagnie assicurative, sono state sviluppate avvalendosi dell’appoggio di provider di servizi, interch, aziende di tecnologia, centri universitari e di ricerca.
L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo assicurativo e il suo ruolo su tre direttrici principali – ha spiegato Andrea Poggi, Deloitte Central Mediterranean Innovation Leader -. Innanzitutto, il modello operativo e tecnico sta evolvendo in logica di efficienza e data-driven, grazie all’utilizzo esteso dei dati dalla stima del rischio in sede di underwriting, fino alla liquidazione del sinistro. Ad esempio, in ambito gestione sinistri ci sono già attori innovativi che utilizzano l’IA per la verifica e la stima automatica dei danni a veicoli ed edifici sulla base di immagini acquisite da smartphone, rendendo 10 volte più veloce l’intero processo. O ancora, in relazione ai rischi climatici, grazie all’IA e all’integrazione di miliardi di data point, è possibile stimare e liquidare preventivamente un potenziale sinistro alcuni giorni prima che questo si verifichi, offrendo assistenza all’assicurato e intraprendendo tutte le misure al fine di ridurre l’entità del danno.
Poggi, inoltre, ha spiegato che, nel futuro, il ruolo delle compagnie evolverà da singoli operatori a protagonisti di ecosistemi e multiplayer multidisciplinari. Grazie a questa evoluzione questi soggetti potranno offrire una serie di nuovi servizi, che non si limiteranno esclusivamente alla protezione, ma integreranno delle soluzioni di player diversi grazie proprio all’IA.
Si andrà sempre di più nella direzione di ecosistemi a centralità assicurativa, in cui le compagnie orchestreranno i diversi attori coinvolti come quelli della salute, della mobilità, del clima, della casa e dei rischi cyber e di impresa – spiega Poggi -. Basti pensare che, secondo Deloitte, il 60% delle iniziative più rilevanti delle compagnie assicurative nel campo dell’IA a livello globale sono sviluppate in partnership con soggetti terzi, quali provider di servizi, insurtech e aziende di tecnologia e, in alcuni casi, centri universitari e di ricerca. Infine, la trasformazione dell’IA innalzerà anche il livello del servizio offerto dalle assicurazioni alle imprese e ai cittadini, garantendo, ad esempio, un miglioramento in termini di offerte sempre più personalizzate e accessibili, liquidazione istantanea dei sinistri e l’innalzamento del livello di assistenza e soddisfazione dei bisogni e una maggiore facilità e ampiezza della protezione erogata.
Il ruolo degli intermediari assicurativi
A beneficiare delle novità introdotte dall’intelligenza artificiale nel settore insurance saranno anche gli intermediari assicurativi. Proprio grazie all’AI saranno in grado di far evolvere il proprio lavoro di consulenza personalizzata verso gli assicurati e saranno in grado di gestire le eventuali necessità di assistenza degli assicurati. In questo modo, spiega Poggi, viene innalzata la customer satisfaction e il servizio di protezione che è erogato.
Solo per portare un esempio, grazie all’intelligenza artificiale gli agenti sono in grado di aumentare fino ad un 40/50% la risoluzione dei problemi dei clienti. Riuscendo a migliorare, in questo modo, la loro soddisfazione. I cambiamenti non coinvolgono unicamente le singole compagnie assicuratrici, ma l’intero sistema assicurativo. Il quale, a questo punto, potrà evolvere riuscendo a diventare una vera e propria forza trainante per risolvere le sfide del paese.
L’intero sistema potrà offrire informazioni e servizi al Paese e alla PA, incrementando la capacità dello Stato di assicurare protezione e sviluppo ai propri cittadini e imprese – conclude Poggi -. La trasformazione partita dall’intelligenza artificiale ha come prerequisito la piena valorizzazione delle risorse umane a cominciare dalle reti di distribuzione, dagli investimenti necessari al rinnovo delle infrastrutture e dall’adeguamento della regolamentazione che tuteli i principi etici, le normative e la privacy, ma al contempo stimoli una sana innovazione del settore basata sull’IA e sull’integrazione sicura dei dati.