Ansia tassi esplode anche in Australia, dato inflazione affossa speranze taglio tassi RBA nel 2024. Sell sulla borsa di Sidney
Oltre che negli Stati Uniti, l’ansia tassi esplode anche in Australia, dopo la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo, tra i dati macro più importanti per monitorare il trend dell’inflazione.
Oggi si è appreso che, nel mese di aprile, l’indice CPI dell’Australia è salito su base annua del 3,6%, oltre il +3,4% atteso dagli analisti interpellati da Reuters e in accelerazione rispetto al +3,5% di marzo.
In una nota diramata la scorsa settimana, gli analisti di ING avevano lanciato il seguente avvertimento:
“Un altro report sull’inflazione negativo dall’Australia, e considereremo l’opzione di rimuovere dalle nostre previsioni un taglio dei tassi della Reserve Bank of Australia nel quarto trimestre di quest’anno. Due altri dati sull’inflazione negativi, e potremmo considerare l’eventualità un rialzo dei tassi”, rispetto al 4,35% attuale.
La diffusione del dato ha portato i mercati a scommettere su un primo taglio dei tassi da parte dell’RBA soltanto nel maggio del 2025, pari a 25 punti base.
Il dato sull’inflazione australiana conferma come siano diverse le banche centrali alle prese con il problema di una inflazione persistente, non solo dunque la Fed.
Negativa la reazione della borsa di Sidney, che perde più dell’1%, scivolando a quota 7.673 punti circa.