Economia e clima preoccupano sempre più italiani: cresce la necessità di maggiore tutela assicurativa
Gli anni passano ma le preoccupazioni degli italiani restano le stesse, come la salute e il reddito personale, ma con l’aggiunta anche dei conflitti e del cambiamento climatico, timori sorti dopo gli eventi che stanno purtroppo caratterizzando questi ultimi anni. E proprio l’aumentare di queste preoccupazioni può essere il motivo per cui sempre più italiani sottoscrivono polizze per la protezione del credito e per gli imprevisti.
Questo è quanto emerge dai risultati italiani della nuova indagine condotta da Bnp Paribas Cardif in collaborazione con Ipsos, su un campione di 21mila persone in 21 Paesi di tre continenti.
Italiani tra i più preoccupati in Europa, soprattutto le donne
In un contesto di crescente incertezza economica e politica, emerge un quadro preoccupante riguardo al sentimento della popolazione italiana verso la propria situazione economica. Quello che emerge dal report è che gli italiani sono un po’ più preoccupati rispetto alla media europea, per i temi quali la riduzione del loro potere d’acquisto (81% contro il 73% europeo), per il cambiamento climatico (78% contro 72%) e per altri aspetti economici come i tassi d’interesse (73% contro 62%) e la disoccupazione (71% contro 60%). Per quanto riguarda i timori personali, la perdita di reddito (74%), le malattie gravi (70%) e quelle croniche (68%) rimangono tra le preoccupazioni più citate.
A essere più preoccupate sono soprattutto le donne, in tutti gli ambiti. La paura di subire una riduzione del reddito colpisce il 78% delle donne rispetto al 70% degli uomini. Evidenze simili emergono per le malattie gravi (77% contro 63%) e croniche (72% contro 61%). Le differenze sono molto marcate anche nelle paure e nella percezione dei rischi legati al contesto attuale, come aggressioni (62% contro 49%), attentati terroristici (45% contro 31%) e perdita d’indipendenza (77% contro 62%). In generale, le donne si sentono maggiormente esposte ai rischi economici, sociali e di salute.
Tuttavia, è significativa l’aumento di preoccupazioni ritenute finora minori. Rispetto al 2021, la paura degli incidenti è aumentata di 7 punti percentuali (69%) e quella legata alla disabilità di 8 punti. Anche le preoccupazioni per il furto di dati personali via internet (65%, +8 p.p.) e i furti d’auto (61%, +8 p.p.) hanno registrato aumenti a doppia cifra. Altre paure secondarie sono in aumento, come quelle relative alla violenza in caso di aggressione o attacco (+3 p.p.) e alle catastrofi naturali (+4 p.p.). D’altro canto, gli italiani sono più fiduciosi sul fronte del lavoro: il numero di persone che teme di perdere il lavoro è in netto calo rispetto al 2021 (58%, -8 p.p.).
Per gli italiani non è un buon momento per fare acquisti
Preoccupazioni che portano a frenare gli acquisti e rimandarli a tempi migliori. Come afferma il report mensile di Findomestic, le intenzioni d’acquisto degli italiani hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi due anni.
“Oltre 4 famiglie su 10 – commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – dichiarano di vivere una situazione molto o abbastanza problematica dal punto di vista economico e solo il 36% degli italiani riesce a risparmiare qualcosa a fine mese. Una situazione del genere, unita al timore per l’inflazione, in cima alle preoccupazioni dei consumatori da novembre 2022, non può che generare cautela nei consumi di beni durevoli”.
Ma aumentano le polizze assicurative
Ed è forse il contesto di incertezza economica che porta gli italiani a stringere polizze assicurative, che diventano così sempre più richieste. Rispetto al 2021, è aumentata di 5 punti la percentuale di chi ritiene che le queste possano aiutare a preservare il patrimonio familiare (82%) e di 4 punti quella di chi le considera utili per proteggere i propri cari (80%). Parallelamente, cresce il numero di chi sarebbe disposto a sottoscriverle, ora al 20% (+4%). A spingere questa popolarità è la buona percezione dei benefici delle polizze e la convinzione che agevolino la realizzazione dei piani futuri, offrendo maggiore tranquillità (rispettivamente il 72% e il 77%, con aumenti di 8 e 9 punti rispetto al 2021).
Dopo anni di incertezza, gli italiani sembrano più inclini a realizzare progetti rimasti nel cassetto, con una rinnovata propensione ad accedere al credito per l’acquisto della prima o di un’altra casa (65%, +9 p.p.) o di un’auto (58%, +7 p.p.). Questa tendenza si conferma anche in altri ambiti, come i lavori di ristrutturazione (65%, +6 p.p.), l’acquisto di arredamenti (40%, +5 p.p.) e persino le vacanze (25%, +11 p.p.). L’unica remora su questo fronte riguarda la preoccupazione di non riuscire a rimborsare prestiti e mutui a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, un’ansia condivisa dal 73% del campione, ben 11 punti sopra la media Ue.