Prezzi alimentari, al via il monitoraggio da parte del Governo
Parte il monitoraggio dei prezzi alimentari nei principali mercati cittadini. La firma del Protocollo d’intesa tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Interno è arrivata oggi, in collaborazione con Unioncamere, con le associazioni dei consumatori che contribuiranno alla raccolta dei dati sui prezzi. Il Protocollo ha l’obiettivo di avviare un progetto di monitoraggio sperimentale dei prezzi al consumo di alcuni prodotti alimentari e agroalimentari, commercializzati nei principali mercati al dettaglio nei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma.
Prezzi dei generi alimentari monitorati dalla Prefettura
L’iniziativa “favorirà un monitoraggio più efficace e capillare delle dinamiche dei prezzi dei prodotti che hanno maggiore impatto sui consumi delle famiglie – spiega la nota del Ministero dell’Interno – La sperimentazione si aggiunge alle attività a difesa del potere di acquisto che il Mimit, attraverso l’azione del Garante per la sorveglianza dei prezzi, ha attivato con il progetto di monitoraggio di filiera che, ad oggi, conta sulle informazioni statistiche provenienti mensilmente dai mercati all’origine (fonte Ismea), all’ingrosso (fonte Bmti–Cciaa) e al consumo (fonte Istat)”.
L’attuazione del Protocollo coinvolge diverse strutture del Mimit, tra cui l’Unità di missione a supporto del Garante per la sorveglianza dei prezzi, la Direzione generale consumatori e mercato, e la Direzione per i servizi territoriali con gli ispettorati territoriali (Casa del Made in Italy) competenti per territorio. Saranno istituiti “Osservatori speciali” presso le Prefetture capoluogo di regione e i Commissariati del Governo per le province di Trento e Bolzano, che collaboreranno con le Associazioni dei consumatori per raccogliere dati e informazioni sui prezzi nei mercati locali.
Le Prefetture e i Commissariati del Governo di Trento e Bolzano, insieme alle amministrazioni coinvolte, definiranno dettagliate “note operative” per identificare i prodotti, i tempi e le modalità di raccolta dei dati, al fine di garantire una maggiore affidabilità delle rilevazioni. Il sistema camerale, tramite Unioncamere, fornirà il proprio supporto tecnico e la propria esperienza analitica nel monitoraggio.
Aumenti di prezzo nel 2024
Una decisione presa dopo gli aumenti degli ultimi tempi nei supermercati e nei negozi di alimentari e che il Governo aveva solo in parte cercato di tamponare con il trimestre anti inflazione, ovvero l’intesa siglata dal Governo con i supermercati e la grande distribuzione per cercare di contenere i prezzi su alcuni prodotti. L’iniziativa era però terminata il 31 dicembre 2023 e da gennaio 2024 non sono più state fatte iniziative di tal senso.
Sul fronte dei prezzi, il 2024 si è aperto con dati contrastanti. Un’analisi del Codacons basata sui numeri Istat relativi all’inflazione di gennaio evidenzia una serie di prodotti di prima necessità che hanno subito rincari significativi, mentre altri hanno visto una diminuzione dei prezzi. Secondo l’associazione dei consumatori, quest’anno il carrello della spesa ha registrato aumenti notevoli per alcuni generi alimentari, come l‘olio d’oliva, che a gennaio ha segnato un incremento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2023. Inoltre, il carrello risulta più costoso anche per chi acquista ortaggi e patate, con aumenti che vanno dal 13% per la frutta al 18% per la verdura fresca.
Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime alimentari, secondo gli ultimi dati della Fao a giugno sono rimaste stabili rispetto a maggio; i prezzi sono inferiori del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 24,8% rispetto al picco di marzo 2022. Per quanto riguarda i cereali, i listini sono diminuiti del 3%, in parte grazie al miglioramento delle prospettive di produzione nei principali paesi esportatori. Al contrario, i prezzi degli oli vegetali sono aumentati del 3,1% a causa della ripresa della domanda globale di importazioni di olio di palma e della forte domanda del settore dei biocarburanti nelle Americhe per oli di soia e girasole. Anche i prezzi dello zucchero sono cresciuti dell’1,9%, dopo tre cali mensili consecutivi, così come quelli dei prodotti lattiero-caseari, che hanno registrato un incremento dell’1,2%, con le quotazioni del burro che hanno raggiunto il massimo in 24 mesi.