Quali sono i brand alimentari più amati dalle famiglie italiane
Quali sono i brand alimentari di largo consumo preferiti dai consumatori in Italia? La risposta arriva dall’ultima edizione del Brand Footprint Europe Report, realizzato da CPS GfK in collaborazione con Kantar Worldpanel. Tra il 2023 e il 2024, le posizioni dei brand più forti in Italia restano stabili nelle prime tre posizioni, mantenendo lo stesso podio dell’anno precedente, ovvero Mulino Bianco, Kinder e Coca-Cola. Le performance più rilevanti sono quelle di La Molisana, che ha guadagnato ben tredici posizioni in un anno, e Milk, che ha avanzato di otto posti rispetto al 2023.
La classifica stilata da CPS GfK è un indicatore delle tendenze di consumo e delle dinamiche di mercato. Escludendo i prodotti a marchio del distributore, essa offre una chiara panoramica dei marchi indipendenti che dominano il mercato.
La classifica italiana
I dati CPS GfK mettono in evidenza i marchi più performanti grazie ad un calcolo che il report nomina “Consumer Reach Points” (Crp). Il Crp viene calcolato moltiplicando tre fattori: quanto quel prodotto è popolare tra le famiglie, la percentuale di esse che acquistano un determinato marchio e la sua frequenza di acquisto. In questo modo, il Crp calcola quanto quel prodotto è popolare e quante famiglie lo acquistano.
La vetta della classifica è dominata da tre giganti che non accennano a cedere il passo. Mulino Bianco continua a conquistare le tavole europee con i suoi prodotti da forno. Kinder, amato da grandi e piccini, si conferma un marchio di riferimento nel settore dolciario. Coca-Cola rimane invece imbattibile nel settore delle bevande. San Benedetto, il noto marchio di acqua minerale e bevande, ha registrato un significativo balzo in avanti, superando Barilla e conquistando la quarta posizione.
- Mulino Bianco (381,9 Crp)
- Kinder (222,6 Crp)
- Coca-Cola (174,9 Crp)
- San Benedetto (159 Crp)
- Barilla (158,6 Crp)
- Granarolo (142,4 Crp)
- Divella (107,9 Crp)
- Aia (107,5 Crp)
- Müller (89,7 Crp)
- Findus (87,3 Crp)
- Sant’Anna (85,3 Crp)
- Galbani Santa Lucia (83,4 Crp)
- Mutti (80,7 Crp)
- Rana (77,2 Crp)
- Bonduelle (72,1 Crp)
- Nutella (70,1 Crp)
- Zymil (69,5 Crp)
- Pepsi (69,3 Crp)
- Parmareggio (66,4 Crp)
- Estathe (63,4 Crp)
Tra i brand in forte ascesa, spiccano Divella e Muller, che guadagnano rispettivamente due posizioni ciascuno, grazie a strategie di espansione e diversificazione del prodotto. Mutti, marchio nel settore delle conserve, avanza al 13° posto. Nutella, la celebre crema spalmabile del gruppo Ferrero, si piazza al 16° posto, migliorando rispetto all’anno precedente.
I dati in Europa
Guardando all’Europa invece, tre dei venti brand di largo consumo più scelti dai consumatori europei sono italiani. Inoltre, altri tre rappresentanti del Made in Italy si distinguono per le loro performance nella classifica dei primi 100.
Se Coca-Cola rimane il brand più scelto in assoluto in Europa, in seconda posizione si rafforza Kinder, protagonista di un’ottima performance dopo anni difficili, nonostante uno scenario economico sfavorevole. Nel 2023, il celebre marchio di Ferrero ha aumentato il Crp del 4%, ottenendo il miglior risultato tra i 20 marchi top in Europa, penalizzati da un anno critico in termini di consumi e molto sfidante sul piano competitivo. L’unico altro brand che è riuscito a crescere è Haribo, che, nono in graduatoria, ha migliorato il suo Crp del 2% grazie all’aumento delle famiglie che comprano i loro prodotti.
Guardando le classifiche nel dettaglio, Kinder ha beneficiato soprattutto di una maggiore frequenza d’acquisto (8,6 atti annui) da parte del 52,2% delle famiglie europee che acquistano i suoi prodotti. Complessivamente, i prodotti Kinder sono stati acquistati 961 milioni di volte nel corso del 2023. Il Crp di Kinder è cresciuto in 12 dei 21 paesi rilevati, grazie soprattutto al contributo di Ungheria, Bulgaria e Belgio, e ha raggiunto un incremento del 8% nel canale discount.
Quali prodotti vanno di più nelle famiglie
Negli ultimi anni, i consumatori ha dovuto modificare le loro abitudini e i loro acquisti, visto l’aumento dell’inflazione e del costo della vita. “Mentre sono aumentati gli acquisti di categorie come snack salati e bevande analcoliche, si possono osservare tendenze negative come la birra, perdendo quasi 1,3 milioni di acquirenti in Europa”, afferma il report.
La carne in scatola, il pesce e le zuppe stanno perdendo terreno e soprattutto l’olio d’oliva, quest’ultimo in gran parte a causa del forte aumento dei prezzi e dei problemi di disponibilità. Nella cura per il corpo, prevalgono i prodotti di benessere come il make-up, la cura dei capelli, maschere e creme idratanti per il viso, mentre perdono terreno la crema da barba, creme idratanti per il corpo e collutorio.