Pensioni, la tassazione è al 5% per chi si trasferisce in Tunisia
Godersi la pensione in un paradiso fiscale. È il sogno di molte persone, che vorrebbero godersi il proprio assegno previdenziale al mare con le tasse ridotte al minimo. Il Portogallo e la Spagna continuano ad essere le mete preferite da molti italiani. Negli ultimi anni sono in molti, però, che iniziano a preferire la Tunisia, dove su una pensione da 3.000 euro si pagano solo 180 euro di tasse.
Inutile negarlo, nel corso degli ultimi anni stiamo assistendo a quello che può essere definito a tutti gli effetti come turismo pensionistico: il numero di pensioni che l’Inps ha pagato all’estero, nel corso del 2023, sono state 310 mila, per un importo complessivo di 1 miliardo 600 milioni di euro. Un fenomeno che è cresciuto nel corso del tempo, tanto che l’Inps ha sottolineato che nel 2022 il numero dei pensionati che si sono trasferiti è aumentato dell’11%.
Ma perché è così affascinante trasferirsi all’estero? Vediamolo insieme.
Pensione più ricca se risiedi in Tunisia
Percepire la pensione all’estero, spesso e volentieri, permette di accedere ad una serie di agevolazioni fiscali che in Italia non si avrebbero. In Tunisia, per esempio, una legge ha proprio lo scopo di attrarre i pensionati dall’Europa: garantisce loro una decurtazione dell’80% sulle tasse per le pensioni lorde. Tra l’altro l’Italia proprio con la Tunisia ha sottoscritto un accordo fiscale che permette di muoversi alla luce del sole.
Entrata in vigore nel 2007, la misura permette di accedere ad un regime fiscale per il quale la pensione viene tassata a non più del 5%. Giusto per avere un parametro di confronto basti pensare che in Italia verrebbe tassata al 30%. Proprio grazie all’aliquota differente che viene applicata alla pensione, quanti percepiscono degli assegni medio alti riescono ad ottenere un bel risparmio. Per poter accedere a questa agevolazione è necessario trasferire la propria residenza in Tunisia e a questo punto l’assegno previdenziale verrà tassato in questo modo:
- per l’80% del suo ammontare: 0%;
- per il rimanente 20% viene applicata un’aliquota del 20%.
La tassazione complessiva, ad ogni modo, non deve superare il 5% del totale percepito.
Per poter accedere all’agevolazione previdenziale è necessario non essere stati tassati come residenti fiscali nell’arco dei cinque anni precedenti la richiesta. È obbligatorio, inoltre, un soggiorno minimo di 183 giorni l’anno o essere proprietari di un’abitazione e che ci siano le condizioni per il mantenimento della residenza.
Gli altri paradisi fiscali dove incassare la pensione
Tra i paradisi fiscali dove è possibile incassare una pensione più ricca non c’è solo la Tunisia. Gli altri paesi nei quali è possibile accedere a delle agevolazioni fiscali sono:
- Malta. In questo paese c’è una tassazione agevolata al 15% per quanti percepiscono dei redditi provenienti dall’estero. Sono agevolate, quindi, anche le pensioni, purché vengano rispettati alcuni requisiti: il reddito deve provenire da un paese europeo, il richiedente l’agevolazione non deve lavorare e la pensione deve superare il 75% del reddito imponibile complessivo. Il pensionato è obbligato ad acquistare un immobile, il cui valore minimo deve essere pari a 250.000 euro. In alternativa deve stipulare un contratto d’affitto per la durata di almeno un anno e il cui importo minimo sia di 9.000 euro;
- Grecia. La normativa locale prevede una tassazione del 7% per 15 anni sui redditi che provengono dalle pensioni. La misura è stata introdotta nel 2013;
- Cipro. Le pensioni sono esentate fino a 3.420 euro. Per la quota superiore è prevista l’applicazione di un’aliquota del 5%;
- Romania. La tassazione è al 10%, ma non è un’agevolazione che si applica unicamente ai pensionati, vi possono accedere tutti;
- Canarie. In questo caso è previsto uno sconto sulle tasse di 6.500 euro per chi ha più di 65 anni e di 7.000 euro per chi ha più di 75 anni.