Finanza Personale Truffe al volante, oltre 2 milioni di italiani ci cascano (e la maggior parte sono giovani under 35)

Truffe al volante, oltre 2 milioni di italiani ci cascano (e la maggior parte sono giovani under 35)

12 Luglio 2024 15:44

Di truffe in macchine ce ne sono di tutti i tipi, da quella famosa dello specchietto rotto al finto tamponamento fino a quella del pedone che finge di essere stato investito. Sebbene siano molto conosciute, gli italiani continuano a cadere in questi tranelli.

Un’indagine condotta da Facile.it in collaborazione con Consumerismo No Profit, mUp Research e Bilendi ha rivelato che nell’ultimo anno circa 2 milioni di italiani sono stati vittime di queste truffe mentre guidavano o parcheggiavano. E nonostante gli schemi dei malfattori siano ormai noti, nell’ultimo anno circa 880mila automobilisti, vittime di queste truffe, hanno comunque pagato in contanti il danno fittizio reclamato dal truffatore.

Le truffe a cui stare attenti

Analizzando le risposte di coloro che, nell’ultimo anno, hanno affrontato un tentativo di truffa, emerge che il metodo più utilizzato dai malviventi è il finto tamponamento (44%). La dinamica è sempre la stessa: l’automobilista ignaro, durante una manovra in un parcheggio, sente un colpo all’auto, abilmente causato dal truffatore, che subito dopo si avvicina al guidatore accusandolo di aver tamponato la sua auto e danneggiato la carrozzeria. Per evitare di coinvolgere l’assicurazione, il truffatore propone di risarcire in contanti il presunto danno. Questo tipo di truffa colpisce particolarmente le donne, con una percentuale del 47%, rispetto al 41% tra gli uomini.

È invece la truffa dello specchietto rotto che ha particolarmente successo tra gli uomini, con la percentuale che arriva al 48% rispetto al 35% del campione femminile. In questo caso, l’automobilista-vittima, mentre è alla guida, sente un forte rumore, solitamente provocato dal lancio di una lattina vuota da parte di un complice del truffatore. Pochi secondi dopo, viene affiancato da un’altra vettura il cui conducente gli intima di accostare. Una volta scesi dal veicolo, il truffatore accusa l’automobilista di aver urtato e rotto il suo specchietto. Anche in questo caso, la proposta del malvivente è di risarcire il danno in contanti, senza coinvolgere la compagnia assicurativa, per evitare aumenti sul premio RC auto. In questo caso, a cascarci sono il 42% delle persone.

Ma l’ultima novità in tema di tentativi di truffa ai danni degli automobilisti è quella del pedone investito. Secondo l’indagine, questo tipo di truffa ha riguardato il 13% degli intervistati. Anche in questo caso, la dinamica è semplice: il truffatore-pedone si getta a terra non appena passa un’automobile, fingendo di essere stato investito. Spesso interviene anche un complice che afferma di aver assistito all’incidente. Sfruttando il senso di colpa dell’automobilista e la paura di possibili conseguenze legali, i truffatori propongono di risolvere la situazione con un piccolo risarcimento in contanti. Le vittime preferite sono i giovani tra i 18 e i 25 anni (15%), che, forse per inesperienza, risultano più vulnerabili a queste situazioni.

Quanti pagano

Sorprende poi che a a cadere di più in questi tranelli siano i giovani, con una percentuale di vittime superiore all’8% tra gli under 35, rispetto alla media nazionale del 5%. Questo fenomeno è più diffuso nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole, dove la percentuale raggiunge il 7%.

Gli automobilisti più esperti, una volta riconosciuto il tentativo di truffa, hanno reagito in due modi principali: il 24% ha proseguito senza fermarsi, negando al truffatore l’opportunità di portare a termine il suo piano, mentre il 54% si è fermato e ha insistito per chiamare le forze dell’ordine. È superfluo dire che, alla sola menzione della Polizia, i truffatori hanno spesso rinunciato immediatamente alla loro richiesta di risarcimento.

La strategia dei truffatori consiste nel chiedere un rimborso in contanti senza fare denuncia né alle autorità né alla compagnia assicurativa, evitando così un peggioramento della classe di merito dell’automobilista e il conseguente aumento del premio RC auto. Nonostante questi trucchi siano ormai abbastanza noti, nell’ultimo anno circa 880mila italiani presi di mira dai truffatori hanno ammesso di essere caduti nel tranello e di aver pagato in contanti il presunto danno. Ma almeno nella maggior parte dei casi le somme versate sono state contenute: il 29% ha dato 50 euro e il 31% tra 50 e 100 euro. Solo l’8% dei truffati ha perso più di 300 euro.