Inflazione, dati Istat: scende il carrello della spesa, ma restano alti i prezzi di hotel e trasporti
L’inflazione di giugno rimane stabile allo 0,8% su base annua, in linea con il mese precedente. Il tasso di aumento su base annua dei prezzi dei beni di consumo, il cosiddetto “carrello della spesa“, rallenta passando dall’1,8% all’1,2%. I dati definitivi sui prezzi al consumo di giugno 2024 sono stati pubblicati oggi dall’Istat.
La stabilizzazione dell’inflazione, spiega l’Istat, è principalmente dovuta alla diminuzione delle tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, che sono scesi dal +2,2% di maggio al +0,3% di giugno. Questa diminuzione compensa l’attenuazione delle spinte deflazionistiche nel settore energetico, dove i prezzi, pur tendendo a risalire, restano comunque su valori ampiamente negativi: dall’11,6% negativo di maggio all’8,6% negativo di giugno. Il dato rappresenta una media tra il settore energetico non regolamentato e quello regolamentato.
L’andamento dei beni e dei servizi
L’Istat rileva che a giugno il ritmo di crescita annuo dei prezzi nel comparto dei servizi scende al +2,8% dal +2,9% del mese precedente, con un aumento dello 0,5% su base mensile. In dettaglio, si osserva una decelerazione dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, che passano dal +4,3% al +4,0%, con un incremento dello 0,8% rispetto a maggio. Questa decelerazione è dovuta principalmente ai prezzi dei servizi ricreativi e sportivi, che calano dal +7,3% al +5,8%, con una variazione mensile del +0,9%.
L’inflazione di fondo, che esclude i beni e servizi soggetti a variazioni particolarmente elevate, registra a giugno un calo, passando dal +2% al +1,9%, al netto degli energetici e degli alimentari freschi.
I prezzi dei beni mostrano una leggera risalita, pur rimanendo negativi, passando dal -0,9% al -0,7%. Al contempo, la dinamica dei prezzi dei servizi è in lieve decelerazione, passando dal +2,9% al +2,8%. Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce al +3,5%, rispetto al +3,8% di maggio.
Vacanze salate per gli italiani: hotel cari, ma leggero calo per i trasporti
Le vacanze estive per gli italiani risultano piuttosto controverse. Secondo il quadro dell’inflazione presentato dall’Istat per il mese di giugno, si osserva un generale calo dei prezzi dei servizi. Tuttavia, mentre i prezzi dei trasporti aerei e marittimi mostrano un crollo significativo, quelli di hotel e biglietti del treno, sebbene diminuiti, restano ancora decisamente superiori al tasso di inflazione.
I prezzi dei servizi di alloggio diminuiscono dal +6,6% al +4,9%, con un aumento mensile del +3,4%, un livello ancora nettamente superiore allo 0,8% dell’inflazione di giugno. Anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti sono in rallentamento, sebbene in misura minore, passando dal +2,4% al +2,2%, con una variazione congiunturale dello 0,9%.
Il calo più significativo si osserva nei prezzi del trasporto aereo, che registrano una flessione da -10,7% a -10,9%, con un aumento del 10,6% su base mensile dovuto anche a fattori stagionali. Per il trasporto marittimo e per vie d’acque interne, si registra un’inversione di tendenza da +0,9% a -9,8%, con un calo del 5,1% rispetto a maggio. I prezzi del trasporto multimodale passeggeri scendono da +5,6% a +4,7%, senza variazioni congiunturali. Al contrario, i prezzi del trasporto passeggeri su rotaia accelerano, passando da +8,1% a +9,3%, con un aumento dello 0,2% su base mensile.
Le associazioni di consumatori: “Stangata sulle vacanze degli italiani”
Ma le associazioni dei consumatori denunciano l’aumento dei costi per le vacanze degli italiani. Per chi può partire e andare in ferie, si prevede un aumento delle spese, poiché “i listini del settore turistico continuano a salire”, avverte il Codacons.
“I dati definitivi dell’Istat sull’inflazione – commenta il Codacons – attestano come in Italia siamo in presenza di un vero e proprio allarme vacanze, con rincari a cascata per tutto il settore turistico e dei trasporti e prezzi che, per il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione, aumentano oltre 5 volte il tasso medio di inflazione”.
“Dai trasporti agli alloggi, passando per ristoranti, musei, pedaggi, parcheggi, tutte le voci che interessano i viaggi e il turismo registrano un andamento in forte crescita – analizza il Codacons – I pacchetti vacanza rincarano a giugno addirittura del 20,5% su base annua, alberghi, motel, pensioni hanno aumentato le tariffe del 5,1%, i villaggi vacanza e i campeggi del 6%, i servizi di alloggio in altre strutture del 7,2%. Spostarsi in treno costa il 9,3% in più, autobus e pullman +3,9%, mentre i voli aerei nazionali sono rincarati in un solo mese del +25,2%, +13,3% i voli intercontinentali”.
Per l’Unione Nazionale Consumatori, i prezzi continuano a salire allo stesso ritmo (non c’è rallentamento) nonostante il rallentamento del carrello della spesa. E se si guarda ai dati stagionali, quelli appunto di viaggi e vacanza, è “confermata la stangata vacanze! Il record di aumento per le divisioni di spesa spetta, infatti, ai Servizi ricettivi e di ristorazione che decollano del 4,2% su base annua – spiega il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – tradotto in soldoni vuol dire che una coppia con due figli spenderà 103 euro in più su base annua per fronteggiare i rincari di alberghi e ristoranti, una coppia con 1 figlio pagherà 93 euro in più rispetto alla scorsa estate. Insomma, la solita speculazione sulle ferie degli italiani».