Stangata autunnale in arrivo: tra caro-scuola e bollette, quanto lievitano le spese per gli italiani
Con l’arrivo dell’autunno, arrivano anche numerose spese da fronteggiare per gli italiani. Federconsumatori segnala che al rientro dalle famiglie si troveranno a dover fronteggiare un “autunno caldo” caratterizzato da spese per la scuola, bollette, tassa sui rifiuti e visite mediche rimandate. Per l’associazione, il carico finanziario per il periodo settembre-novembre si avvicina ai 3mila euro. Per la precisione, 2.970 euro, in aumento di oltre 45 euro rispetto allo scorso anno.
Una cifra complessiva elevata, nonostante la diminuzione dei costi energetici. L’autunno si preannuncia, quindi, difficile, con rincari significativi come quella per la tariffa rifiuti e i prezzi alimentari.
Stangata autunnale sulle famiglie
Di questi, 1.022,77 euro saranno destinati alla scuola, coprendo i costi di libri, dizionari e parte del corredo scolastico. Le spese per esami e visite mediche si aggireranno attorno ai 277,80 euro, mentre le bollette per le varie utenze (acqua, luce, gas e telefonia) raggiungeranno i 1.094,18 euro. A questi si aggiungono 182,40 euro per la seconda rata della Tari e 393,20 euro per la prima rata del riscaldamento. Federconsumatori sottolinea come l’aumento dei costi sanitari porti spesso alla rinuncia alle cure: il 29% degli intervistati, secondo un report Deloitte, ha dichiarato di aver dovuto farlo negli ultimi 12 mesi. Alla cifra si aggiungono poi i rincari sul versante dell’alimentazione (1.629 euro) mentre sono in calo i carburanti (538,50 euro).
“Nella situazione di difficoltà in cui ancora si trovano molte famiglie, questi costi risulteranno estremamente onerosi e, per alcuni, insostenibili – spiega Federconsumatori – Ma le ripercussioni di questa stangata non si percepiranno unicamente sulle condizioni di vita delle famiglie: rischiano, infatti, di dare un duro colpo al nostro sistema economico, abbattendosi sulla domanda interna e, quindi, sull’intero sistema produttivo”.
L’associazione poi fa delle proposte al governo per abbassare i rincari, come:
- La rimodulazione dell’Iva sui beni di prima necessità.
- Una riforma delle accise e degli oneri di sistema su beni energetici e carburanti, promessa ma mai realizzata.
- Creazione di un Fondo contro la povertà energetica e un piano per combattere la povertà alimentare.
- Maggiori aiuti per le spese scolastiche.
- Misure per ridurre le disuguaglianze, come il rinnovo dei contratti, una corretta rivalutazione delle pensioni, il taglio strutturale del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa, a favore dei redditi medio-bassi, piuttosto che di quelli autonomi e più elevati.
Quanto sono aumentate le spese dei libri di scuola
Tra le spese che sono aumentate maggiormente negli ultimi tempi ci sono proprio quelle relative alla scuola. Le associazioni dei consumatori avvertono di un incremento dei prezzi dei testi scolastici che supererà l’inflazione, con un +3% rispetto al 2023 e un +8,1% rispetto al 2022. L’Osservatorio nazionale Federconsumatori stima che la spesa media per studente per i soli testi obbligatori e due dizionari sarà di circa 591,44 euro, segnando un aumento del 18% rispetto all’anno scorso.
Per il materiale scolastico l’offerta è molto varia, sia in termini di marchi che di prezzi. Le prime stime indicano che gli aumenti maggiori riguardano zaini, diari e astucci “griffati”, ossia prodotti associati a marchi molto popolari tra giovani e giovanissimi. Questi articoli tendono a seguire l’andamento della domanda, con listini che crescono di pari passo con la loro popolarità.
E l’Antitrust apre un’indagine
Aumenti elevati, tanto che l’Antitrust ha avviato qualche giorno fa un’indagine sul mercato dei libri scolastici, un settore che vale circa un miliardo di euro l’anno. Sotto esame le dinamiche concorrenziali e le criticità legate a prezzi, distribuzione e nuove edizioni. Il settore, che coinvolge 7 milioni di studenti e un milione di docenti, è dominato da pochi grandi gruppi editoriali come Mondadori, Zanichelli, Sanoma e La Scuola.
Tra gli aspetti sotto la lente dell’Antitrust vi è l‘impatto stagionale, dato che l’acquisto dei libri ricade interamente sulle famiglie in un periodo limitato dell’anno. Inoltre, la “valenza culturale del bene-libro” ha portato a nuove normative per regolamentare il settore. L’indagine si concentrerà anche sulle “rigidità” nelle modalità di adozione dei testi scolastici, tenendo conto delle innovazioni tecnologiche, in particolare della combinazione tra formati cartacei e digitali.