Ftse Mib precipita sotto i 25 mila, in caduta Banco BPM (-5%) e Unicredit (-4,5%)
Ulteriore accelerazione al ribasso per Piazza Affari in attesa dell’avvio di Wall Street. I futures sugli indici azionari Usa preannunciano un’apertura in deciso ribasso (-1,89% quello sul Dow Jones e -1,7% quello sull’S&P 500) con la paura di un effetto domino della crisi del gigante immobiliare Evergrande, a un passo dal default. Sullo sfondo anche i timori in vista del meeting della Fed, attesa al varco per capire quando effettivamente darà il via al tapering.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib si è portato in questi minuti sotto i 25 mila punti per la prima volta da luglio e segna un calo del 2,9%. Sell-off violento soprattutto su energetici e bancari. Tra i peggiori titoli di giornata ci sono big quali Unicredit (-4,53%) e Intesa Sanpaolo (-3,85%). Molto male soprattutto Banco BPM a oltre -5% dopo che il ceo Giuseppe Castagna ha rimarcato che al momento non sembrano esserci presupposti per operazioni di M&A. Castagna ha specificato che non ha avuto contatti con Unicredit da quando è arrivato il nuovo ceo Orcel.
Giù di oltre il 5,3% ENI che oggi ha staccato l’acconto cedola 2022 di 0,43 euro per azione.
Sotto stress anche il comparto auto con Stellantis arrivata a cedere oltre il 4,6% sotto area 16 euro. A tenere banco è la vicenda airbag prodotti dalla giapponese Takata. Stando a quanto riportato da Reuters, un’indagine dell’Agenzia federale americana sulla sicurezza dei trasporti (Nhtsa) coinvolgerebbe ben 30 milioni di veicoli costruiti tra il 2001 e il 2019 da una ventina di case automobilistiche che in quegli anni montavano airbag prodotti dalla giapponese Takata e che presentavano un difetto di costruzione del componente salvavita considerato a rischio esplosione. Anche Ferrari e Chrysler (gruppo Stellantis) risultano tra le società che usano airbag potenzialmente difettosi.