Polizza clima obbligatoria sulle case? Il dibattito si accende, le associazioni mettono in guardia su tariffe
Dopo l’alluvione di questi giorni in Emilia-Romagna, nel dibattito pubblico rimbalza il tema della polizza assicurativa obbligatoria sulla casa contro i rischi naturali. A sollevare la questione le recenti parole del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, durante il suo intervento all’Insurance High Level Conference, organizzata da Ania in collaborazione con la presidenza italiana del G7. “Abbiamo messo la necessità – non abbiamo ancora parlato di obbligo ma ci avvieremo verso questa conclusione – anche per le famiglie e i cittadini di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi naturali”, ha affermato.
Il tema ha diviso le associazioni di consumatori, con il fattore cruciale che è quello relativo al prezzo.
I dati sulle case assicurate in Italia
Per la presidente di Ania Maria Bianca Farina, in Italia solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione e solo il 5% delle imprese ha una polizza per gli stessi rischi: “Il cambiamento climatico è un allarme che vede coinvolta tutta l’umanità e non solo le zone costiere e desertiche. Nonostante aumenti la frequenza e la severità degli eventi naturali estremi molti Paesi sono ancora impreparati a gestire queste calamità. […] La copertura obbligatoria contro i danni catastrofali (prevista dalla Legge di Bilancio 2024) per tutte le imprese è un passo fondamentale”.
Le catastrofi naturali producono effetti profondi e diffusi su individui, società, economia, sistemi finanziari e ambiente, con ripercussioni che spesso si estendono per anni e coinvolgono diverse generazioni. L’ultima serie di eventi in Emilia-Romagna ha dimostrato, ancora una volta, come il cambiamento climatico rappresenti ormai una minaccia concreta su scala nazionale.
Unc: “No senza preventive garanzie”
Le parole di Musumeci e Farina non sono sfuggite alle associazioni dei consumatori. L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) si è espressa contro l’obbligo assicurativo in assenza di garanzie fissate per legge e di adeguata concorrenza.
“No all’obbligo assicurativo, senza preventive e precise garanzie fissate per legge – spiega nel dettaglio il presidente dell’associazione Massimiliano Dona -. Suggeriamo ai consumatori, specie se abitano in zone a rischio di calamità naturali, di assicurarsi, ma un obbligo imposto solo ai consumatori rischierebbe di essere l’ennesimo regalo alle compagnie assicurative. Andrebbe accompagnato da precisi vincoli a carico anche delle compagnie, a tutela dei consumatori, come avviene per l’rc auto, ad esempio sull’obbligo a contrarre, sull’entità della copertura che dovrebbe essere obbligatoriamente offerta, su quali clausole vanno considerate vessatorie, sulla rapidità di liquidazione del danno”.
Il tema spinoso è quello dei prezzi, che ogni anno sono in aumento soprattutto per le polizze: “Le assicurazioni sull’abitazione hanno già avuto un’esplosione ingiustificata dei prezzi, molto più dell’rc auto – continua Dona -. In agosto sono rincarate dell’11,2% rispetto ad agosto 2023, contro un +6,9% di quelle sui mezzi di trasporto. Serve, quindi, anche più concorrenza nel settore prima di procedere a stabilire un obbligo assicurativo, altrimenti si trasformerebbe in una stangata a carico delle famiglie”.
Per Assoutenti e Codacons attenzione alle tariffe
Assoutenti, invece, esprime il suo sostegno all’assicurazione obbligatoria contro i rischi climatici, sottolineando però la necessità di tariffe amministrate dallo Stato. L’associazione si schiera a favore dell’obbligo di assicurazione non solo per le imprese, ma anche per le abitazioni private, con l’obiettivo di garantire una protezione equa e accessibile.
Sostiene il presidente Assoutenti, Gabriele Melluso: “È oramai assodato come alluvioni, nubifragi e trombe d’aria siano sempre più frequenti in Italia, fenomeni che aumenteranno di numero e intensità nei prossimi anni come effetto dei cambiamenti climatici globali. Nonostante in Italia l’80% delle abitazioni sia esposto ad un rischio significativo di calamità naturali, solo il 6% delle stesse risulta oggi coperto da una polizza assicurativa specifica contro questi eventi”.
Anche per il Codacons l’introduzione dell’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali non deve portare costi eccessivi per i cittadini. In tal senso, “va pensato un sistema in cui le tariffe di tali polizze siano calmierate dallo Stato, anche ricorrendo agli extra-profitti di banche e società energetiche, in modo da spalmare i relativi costi sull’intero sistema economico e non farli ricadere unicamente sulle famiglie”, spiega l’associazione.